Per questo vorrebbero tanto prolungargli il contratto fino al 2026. Il suo agente, Quillon, ha detto: «Anche Leao è finito in panchina»
Paulo Fonseca ha lasciato in panchina Theo Hernandez per il match tra Milan e Genoa, dopo alcuni diverbi derivati con i “senatori” del club dato l’inizio di stagione non proprio entusiasmante.
Fonseca non ha voluto punire Theo Hernandez escludendolo dal match contro il Genoa
Ma secondo quanto riportato da L’Equipe, non è stata una punizione per il francese:
Domenica sera, Theo ha pensato molto al suo futuro. Nel pre-partita, ha partecipato alla celebrazione dei 125 anni del Milan, segnata dalla presenza di una moltitudine di leggende del club. Non gode ancora di questo status, ma ha comunque scritto pagine importanti nelle ultime stagioni. Durante la partita contro il Genoa è rimasto in panchina senza nemmeno scaldarsi nel secondo tempo; ha osservato un’entusiasmante prestazione del suo sostituto, Alex Jimenez, spagnolo di 19 anni. Il francese non ha più quest’età, se n’è accorto anche Paulo Fonseca dopo la vittoria contro la Stella Rossa (2-1) mercoledì scorso. Davide Calabria, capitano, e Theo, vice-capitano, sono stati presi di mira e relegati in panchina domenica. Il francese è anche frustrato da problemi extra-sportivi e dalle rivelazioni di Fabrizio Corona che lo ha accusato sui social network di aver picchiato due donne.
Il club sostiene Fonseca nella sua scelta di mettere in panchina Theo, come dimostrano le parole di Zlatan Ibrahimovic. Secondo le nostre informazioni, questa esclusione non è da giudicare in chiave punitiva. Fonseca apprezza il giocatore e cerca di aumentarne la consapevolezza. Anche Quillon, agente del 27enne francese, respinge l’idea di una partenza imminente e di una punizione: «Anche Leao è finito in panchina». Tuttavia, prolungare il contratto oltre il 2026 potrebbe semplicemente essere un modo per il club di monetizzare di più nella prossima finestra di mercato estiva.