“Il concetto di gratis non esiste. La Fifa non fa neanche finta di essere democratica. I grandi club europei avranno compensi più alti rispetto agli altri”
Niente è gratis. Il che – scrive il Telegraph – “rende ancora più improbabile l’idea che la sua presunta partnership con Dazn offrirà una copertura in chiaro della travagliata Coppa del Mondo per club”. Non ci crede nessuno. “Forse non sono gli spettatori a pagare per vedere partite del Real Madrid, del Manchester City, del Flamengo e dell’Auckland City, ma si può essere certi che qualcuno, da qualche parte, sta pagando e che si aspetterà qualcosa in cambio”.
E chi è? Si chiede (e si risponde) il Telegraph? “È probabile che sia l’Arabia Saudita, che ora sta effettivamente avviando una joint venture con la Fifa, per almeno i prossimi 12 anni. Quale dei due sia il partner senior emergerà nel tempo, ma i primi segnali indicano che non si tratta dell’organizzazione con sede in Svizzera, gestita dal suo timido e ritirato presidente Gianni Infantino”.
E’ un segreto sotto gli occhi di tutti, scrive il giornale inglese: “Dazn in perdita è pronta a rinunciare al suo abbonamento mensile per la durata del torneo di giugno-luglio, il che lascia aperta la questione: come pagherà la Fifa per il suo torneo?”.
C’è solo da capire “quale è il prezzo per l’Arabia Saudita… Sta per essere insignita dell’onorificenza di ospite della Coppa del Mondo 2034 tra una settimana, con la Fifa che ha reso impossibile qualsiasi sfida credibile. Ora si prevede che il Fondo sovrano di investimento pubblico saudita investire 1 miliardo di dollari in Dazn. Si può solo immaginare dove andranno a finire i fondi”.
“La piattaforma di streaming globale ha quote considerevoli in campionati in tutta Europa che, entro il 2034, dovranno essere messe sotto controllo se l’Arabia Saudita vuole assicurarsi l’inevitabile passaggio dall’estate all’inverno per le sue finali di Coppa del Mondo. A prima vista, Dazn ha quote importanti in accordi sui diritti per ogni grande campionato europeo, fatta eccezione per la massima serie inglese: circa l’80 percento della Ligue 1, il 75 percento della Serie A, il 45 percento della Liga e il 30 percento della Bundesliga”.
Ovvero “ha molta influenza. Per le leghe europee Dazn è un partner cruciale. Di conseguenza, se il Pif ha una grande quota in Dazn, quelle stesse leghe saranno obbligate ad ascoltare quando verrà loro richiesto di riorganizzare i loro calendari nazionali per ospitare un’altra finale invernale della Coppa del Mondo. È stato lo stesso per il Qatar nel 2022”.
“Nei prossimi mesi Infantino dovrà spiegare alle squadre meno quotate tra le 32 del Mondiale per club perché dovranno accontentarsi di cifre inferiori rispetto ai più grandi campioni d’Europa. Sarà una conversazione imbarazzante, ma anche le somme relativamente esigue rappresenteranno una fortuna per i club in campionati in cui c’è ben poco in termini di entrate da accordi di trasmissione. Si può solo immaginare l’effetto distorsivo competitivo che potrebbe avere sul gioco nazionale in posti come la Nuova Zelanda e il Marocco”.
“Persino alcuni degli stati monopartitici più autoritari d’Europa prima del 1989 avrebbero almeno adottato la pretesa della democrazia. La Fifa osa avere un solo nome e basta. Quello del suo nuovo benefattore, e si può essere certi che nessuno di questi investimenti, se mai dovessero arrivare, sarà gratuito”.