I “Gravina boys” ci sono riusciti. Sconfitti Lotito e De Laurentiis (con Cairo). ll presidente della Lazio ha contestato a lungo l’elezione
Ezio Maria Simonelli è il nuovo presidente della Lega Serie A. Il fronte del Nord vicino a Gravina è riuscito a far eleggere il commercialista molto vicino a Galliani e sostenuto in Lega da Inter, Juve. Insomma i Gravina boys.
Sportmediaset fa sapere:
“Il commercialista classe 1958 è stato eletto nell’assemblea odierna, con 14 voti a favore (gli ultimi due presidenti eletti ne avevano ricevuti meno: 12 Dal Pino, 11 Casini). Simonelli, titolare di uno studio legale tributario con sede a Milano (ha origini marchigiane, si è laureato a Perugia in Economia e Commercio), è già conosciuto nell’ambiente calcistico della massima serie italiana: è stato reggente della Serie A, e tre anni fa aveva tentato invano di farsi eleggere numero uno invece della serie cadetta (contro Balata, uscito poi vincitore)“.
Scrive Repubblica:
A tutti gli effetti è la vittoria del nuovo blocco di maggioranza in Lega: quella composta da Atalanta, Inter, Juventus, Bologna, Udinese, Roma, Fiorentina, Milan, Monza, Como, Venezia, Parma, Cagliari e Genoa, ultimo iscritto al partito. Nel fronte di opposizione, ovviamente Lazio e Napoli, ma anche Empoli, Lecce e Verona, oltre al Torino, rimasto dalla parte della minoranza.
Tensioni dopo il voto
Dopo il voto l’assemblea si scalda. Claudio Lotito, leader degli sconfitti, contesta l’elezione di Simonelli. Grande agitazione tra i 20 club, discussione animata e prolungata. “Claudio, ma i voti sono 14”, lo incalza qualcuno, producendo solo grida più alte.
Lega Serie A, così Lotito e De Laurentiis avevano fatto saltare Simonelli (è ineleggibile secondo il giurista Irti)
La prima votazione di Simonelli non è andata come previsto.
Lega Serie A, così Lotito e De Laurentiis hanno fatto saltare Simonelli (è ineleggibile secondo il giurista Irti)
Nei piani della vigilia Ezio Simonelli oggi sarebbe stato eletto presidente della Lega di Serie A. Sembrava che potesse contare sui 14 voti necessari per succedere a Casini. Addirittura gliene attribuivano 15, quindi ne aveva due di vantaggio sul quorum richiesto. E invece non è andata così. Il candidato sponsorizzato da Galliani, e subito abbracciato da Inter, Juventus, Atalanta, non ce l’ha fatta per un voto. Ne ha avuti 13. Sei sono state le schede bianche, uno addirittura Mario Draghi (chi lo avrà votato?).
A scompaginare i piani dell’asse del Nord e dei club vicini a Gravina è stato, con abilità, Claudio Lotito. Che oggi ha presentato all’assemblea il parere di Natalino Irti insigne giurista, accademico dei Lincei, è stato anche nel consiglio d’amministrazione dell’Iri. Secondo il parere di Irti, Simonelli – una volta eletto – sarebbe risultato ineleggibile a causa di suoi conflitti d’interesse che sarebbero rimasti anche nel caso in cui avesse lasciato determinati incarichi. Parere che ieri Lotito ha provveduto a inviare a tutti i club.