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L’esultanza è orgasmo, lasciateci godere. Il politically correct nuoce gravemente alla salute

Hanno scelto di giocare a calcio o di allenare. Non volevano fare i monaci. Basta con questi sacerdoti della morale. Il pallone è questo

L’esultanza è orgasmo, lasciateci godere. Il politically correct nuoce gravemente alla salute
Mp Bologna 15/12/2024 - campionato di calcio serie A / Bologna-Fiorentina / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Vincenzo Italiano

L’esultanza è orgasmo, lasciateci godere. Il politically correct nuoce gravemente alla salute

Riepiloghiamo. Il calciatore segna ma non può esultare. O meglio, può esultare ma entro certi limiti. Non può togliersi la maglia. Non può festeggiare se segna a una sua ex squadra. Non può esultare davanti ai tifosi avversari. Può festeggiare ma senza togliersi sassolini dalla scarpa con chicchessia: giornalisti, allenatori, non meglio precisate persone in tribuna. Adesso – dopo il can can messo su da Pradé a Bologna dopo la sconfitta della Fiorentina e la sacrosanta gioia dell’ex Italiano – non possono esultare nemmeno gli allenatori. Devono essere misurati, precisini. Dare la mano al collega e poi correre davanti alle telecamere e pronunciare quelle sei-sette frasi fatte appresa dal bignami “Come non dire niente in cinquanta pagine”. Vale persino per Zaniolo catechizzato da Gasperini uno che adesso stanno cercando di santificare solo perché in Italia hanno la memoria non corta ma cortissima.

Francamente non se ne può più. Parliamo di persone che hanno scelto di giocare a calcio o di allenare. Altrimenti avrebbe optato per la vita monastica. Si sarebbero dati allo stoicismo. Non vogliamo definirlo nemmeno “politically correct”. Siamo all’idiozia. Ma che ha fatto di male Italiano domenica scorsa? Niente. Ha esultato, vivaddio ha mostrato la sua rabbia, ha scaricato la tensione agonistica dopo la vittoria del Bologna. E sì il Bologna ha vinto contro la sua ex squadra. E allora? Non sfogare le tensioni, non scaricare la rabbia, fa male. Accelera la piorrea. Crea disequilibri che possono portare a malattie gravi. Il buonismo, questo insopportabile fardello del politicamente corretto, non era previsto dalla fisiologia.

Basta con i sacerdoti della morale che ogni tre quattro vengono ad annoiarci con il loro sermoncino. Il pallone è questo. In Italia nessuno se ne frega se picchiano gli arbitri, men che meno degli insulti razzisti. Però ci si indigna se un tesserato esulta, dà libero sfogo alla propria gioia. Se togli l’esultanza, che altro non è che un simulacro dell’orgasmo (non lo scopriamo certo noi), non resta più niente del calcio. Diventa sesso senza godimento. Che è una malattia. Come sopra, porta a squilibri nervosi.

Viva gli Italiano di questo pianeta. Allontanate i Pradé: fanno male alla salute.

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