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Malagò: «Credo nella innocenza di Sinner. Con i metodi della Wada mi sono già confrontato purtroppo»

A La Stampa:«La mia ricandidatura? Non so, faccio notare il presidente di un comitato olimpico nazionale sostituito a un meno di un anno dalle Olimpiadi»

Malagò: «Credo nella innocenza di Sinner. Con i metodi della Wada mi sono già confrontato purtroppo»
Roma 12/10/2016 - Presentazione del piano 'Sport e Periferia / foto Insidefoto/Image nella foto: Giovanni Malago' ONLY ITALY

La Stampa ha intervistato Giovanni Malagò, presidente del Coni ormai alla fine del suo mandato. Ha comunicato la data delle prossime elezioni (il 26 giugno) ma ancora non sa quale sarà il suo ruolo in questa campagna elettorale.

Malagò: «La mia ricandidatura? Non so»

Si aspetta una deroga o un artificio che le permetta di candidarsi?
«Non mi aspetto nulla, sono totalmente fatalista».

Dopo Malagò, il diluvio?
«Non sono così presuntuoso da pensarlo. Faccio solo notare il fatto più unico che raro di un presidente di un comitato olimpico nazionale sostituito a un meno di un anno da un’edizione dei Giochi ospitati nel paese di appartenenza. E ottenuti sotto la stessa presidenza».

Nel 2019 in quella missione a Losanna per conquistare i Giochi con l’allora governo Conte c’era il ministro Giorgetti e remavate nella stessa direzione. Ora è cambiata la direzione o la corrente?
«Non cado nella provocazione. Per quanto mi riguarda i rapporti con il ministro Giorgetti sono buoni, quello che dicono gli altri non mi interessa. E, anticipo la prossima domanda, con la premier Giorgia Meloni i rapporti sono stati sempre ottimi».

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A Cortina sia la pista di bob sia il villaggio olimpico presentano qualche criticità (per usare un eufemismo). Lei è tranquillo?
«La parola tranquillo non fa parte della mia genetica, ma sono ottimista sotto ogni punto di vista».

Quindi l’ipotesi di portare il bob a Lake Placid, è scongiurata?
«Quella di Lake Placid è l’unica pista pronta anche domattina. È il nostro piano B, anzi la fideiussione data al Cio».

Sinner e la Wada: chi ha sbagliato?
«Credo nella totale innocenza di Jannik. Con i metodi della Wada mi sono già dovuto purtroppo confrontare. E con questo le ho risposto».

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