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Manchester United: dopo la sostituzione, Zirkzee aveva un’espressione di ottimismo shock, persino di orrore (Telegraph)

Ieri “è stato il peggio che l’Old Trafford abbia mai visto nell’era post-Ferguson”. L’olandese è andato quasi subito negli spogliatoi, poi “è riemerso tra applausi quasi di scuse”

Manchester United: dopo la sostituzione, Zirkzee aveva un’espressione di ottimismo shock, persino di orrore (Telegraph)
Manchester United's Dutch striker #11 Joshua Zirkzee reacts after missing a chance on goal during the UEFA Europa league stage football match between Manchester United and FC Twente at Old Trafford stadium in Manchester, north west England, on September 25, 2024. (Photo by Darren Staples / AFP)

Ieri “è stato probabilmente il peggio che l’Old Trafford abbia mai visto nell’era post-Ferguson“, scrive il Telegraph. Dopo 20 minuti erano già sotto di due gol. A farne le spese è stato Joshua Zirkzee, uscito dopo appena 33 minuti. Ma il quotidiano inglese precisa. “Amorim avrebbe potuto sostituire quasi chiunque in quella prima mezz’ora“, purtroppo ne ha fatto le spese il giovane ex Bologna, al centro di voci di mercato.

Sono tempi disperati per lo United, individualmente e collettivamente, Zirkzee lo sa

Scrive il Telegraph

È stato tanto straordinario quanto triste vedere i tifosi più fedeli del calcio inglese rivoltarsi contro uno dei propri beniamini. Forti applausi risuonarono all’Old Trafford quando fu chiamato il numero di Zirkzee e Ruben Amorim si preparò a far entrare Kobbie Mainoo con la sua fragile squadra in svantaggio per 2-0 , travolta da un Newcastle di gran lunga superiore, e a soli 33 minuti dall’inizio. E poi, quando l’attaccante olandese ha iniziato ad abbandonare il campo, quegli applausi si sono trasformati in fischi, un coro prolungato di fischi ha squarciato l’aria fredda della notte e l’incubo per qualsiasi calciatore, per non parlare di uno così giovane che è nel club solo da pochi mesi, è diventato una realtà agghiacciante“.

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Zirkzee era shockato

Si leggeva sul suo volto “un’espressione di shock, persino di orrore, mentre si dirigeva verso la panchina solo per poi capire che non gli avrebbe offerto il rifugio di cui aveva bisogno. E così il 23enne afferrò il cappotto, girò sui tacchi e si diresse dritto verso il tunnel. È difficile dire se quei pochi momenti nello spogliatoio abbiano dato all’olandese la possibilità di ricomporsi, ma pochi minuti dopo è riemerso tra applausi quasi di scuse per sedersi finalmente in panchina“.

“Sembrava un fantasma e dopo un simile trattamento non dev’essere stato facile iniziare ad applaudire le stesse persone che avevano espresso la loro disapprovazione in modo così brutale“, continua il quotidiano inglese.

Di sicuro, parte delle responsabilità vanno condivise con l’allenatore che ha deciso “di iniziare con una coppia di centrocampisti formata da Casemiro e Christian Eriksen contro il potente, dinamico ed energico trio del Newcastle formato da Bruno Guimaraes, Sandro Tonali e Joelinton. Tutto era meglio tranne le vecchie gambe stanche di Casemiro ed Eriksen contro uomini più in forma, più forti, più veloci e più giovani. Quella decisione perversa era di Amorim, di nessun altro. Sono tempi disperati per lo United, individualmente e collettivamente. Quando Amorim dice che sono in una lotta per non retrocedere non sta esagerando”.

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