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Mourinho contro la stampa turca: «Mi uccidete, datemi tregua, non posso fare miracoli»

Il tecnico del Fenerbahçe è a meno tre dal Galatasaray: «Avete questa cultura contro la stabilità. Lasciatemi lavorare».

Mourinho contro la stampa turca: «Mi uccidete, datemi tregua, non posso fare miracoli»
Fenerbahce's Portuguese coach Jose Mourinho watches the match from the stand after receiving a red card during the UEFA Europa League, 1st round day 3 football match between Fenerbahce SK and Manchester United at the Sukru Saracoglu Stadium in Istanbul on October 24, 2024. Ozan KOSE / AFP

José Mourinho, allenatore del Fenerbahçe, ha vinto l’ultimo match di campionato 3-1 tornando a -3 dal Galatasaray capolista.

Mourinho: «La stampa turca mi uccide, datemi tregua, non posso fare miracoli in poco tempo»

L’ex Roma ha criticato la stampa turca per le critiche ricevute:

«I media locali mi uccidono comunque. Datemi qualche merito. Non provate a farmi quello che hanno fatto a Giovanni van Bronckhorst (al Besiktas). Non conosco nessun allenatore che in tre, quattro, cinque mesi possa fare miracoli, cambiare le cose. Per me lui [Van Bronckhorst] stava facendo un ottimo lavoro».

Ha poi aggiunto:

«I risultati ultimamente non sono stati dei migliori, ma avete questa cultura e questa è una cultura che va contro la stabilità. I club e i giocatori per evolversi hanno bisogno anche di stabilità nei loro allenatori, nella filosofia dei loro allenatori. Quindi datemi un po’ di tregua, lasciatemi lavorare in pace, ma se non è in pace va bene, mi piace comunque».

Sul calendario:

«Questo calendario è per tutte le squadre che sono in Europa. Se giochi sempre con gli stessi giocatori, si esauriranno. Bisogna avere fiducia nella squadra. Bisogna dare la possibilità a gente nuova di giocare. Ho una panchina meravigliosa, piena di opzioni. Con panchine così un allenatore è un allenatore felice; e un allenatore non ha paura di accumulare partite in calendario».

Roma e Juventus stavano meglio con il tecnico portoghese e Allegri

Lo scorso anno la Roma, guidata dal tanto vituperato tecnico portoghese José Mourinho, dopo quattordici giornate di campionato, occupava la quarta posizione in classifica con ventiquattro punti (ex aequo con il Napoli). Quest’anno, dopo quattordici turni di campionato i giallorossi sono al quindicesimo posto in classifica con tredici punti conquistati (undici in meno dello scorso anno), ossia appena due in più della terzultima e a meno quindici dal quarto posto. E hanno già cambiato tre allenatori.

Lo scorso anno la Juventus del tanto vituperato Allegri, a questo punto del campionato era seconda con trentatré punti (due in meno dell’Inter capolista) e fino a gennaio è stata in lotta per il vertice gomito a gomito con i nerazzurri. Quest’anno la Juventus di Thiago Motta, dopo quattordici giornate di campionato, è sesta con ventisei punti (sette in meno dello scorso anno), ha già accumulato sei punti di ritardo dal Napoli capolista, segna col contagocce, ha pareggiato contro squadre di bassa classifica come Lecce, Empoli e Cagliari, gioca come se non addirittura peggio dello scorso anno e, tranne per le due prime giornate, non ha mai dato l’impressione di poter essere in grado di competere per il titolo.

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