Salvatores trasforma questa favola in un musical ma la componente civile del suo racconto è testimoniata dai 19 milioni di italiani emigrati
Napoli-New York: “Ricorda, non sei straniero, sei solo povero. Se fossi ricco non saresti straniero in nessun luogo”
È una favola questo “Napoli-New York”, il film che il regista partenopeo Gabriele Salvatores manda nelle sale traendolo da un soggetto inedito di Fellini-Pinelli e firmandone nel contempo la sceneggiatura. Napoli 1949, la decenne Celestina (Dea Lanzaro) rimane orfana della nonna dopo lo scoppio di una bomba in una palazzina e si affianca al dodicenne Carmine (Antonio Guerra) nella lotta per la sopravvivenza in una Napoli postbellica senza futuro né indirizzo. Celestina ha nella sorella Agnese (Anna Lucia Pierro) che è sposata con un americano a Nueva Yorche la speranza di un futuro altro ed un espediente di vita trasforma i due bambini in clandestini sulla nave Victory. A bordo c’è il Commissario Domenico Garofalo (Pierfrancesco Favino) che li scopre e poi li protegge facendoli evitare i controlli di Ellis Island.
Napoli-New York e il sogno americano
Ma la realtà che li aspetta nel sogno americano li porta a perdersi per poi ritrovarsi dopo un’aggrovigliata vicenda parental-politica davanti ad una Corte di giustizia degli States. “Ricorda, non sei straniero, sei solo povero. Se fossi ricco non saresti straniero in nessun luogo” questo Celestina insegna alla giurisdizione ed alla politica americana eppoi Carmine si gioca a mazzetti con Garofalo la possibilità di essere adottato dai coniugi italo-americani (la moglie del commissario di bordo, Anna Garofalo, è interpretata da un’ottima Anna Ammirati). Salvatores usa la sua competenza musicale (con Federico De Robertis) per trasformare questa favola in un musical ma la componente civile del suo racconto è testimoniata da un dato: 19 milioni di italiani furono il contributo che la Grande migrazione italiana diede alla Giovane nazione americana. Di questa memoria ora nulla è rimasto per comprendere le immigrazioni odierne. Molto più semplice andare a cena con i ricchi (Musk) che andare ai funerali dei poveri Cristi.