Con il brasiliano in campo e sulla sinistra, il Napoli diventa una squadra meno meccanica. In cui l’esterno non deve necessariamente rientrare
Neres col Genoa: un assist decisivo, un passaggio chiave, 100% passaggi riusciti, 4 recuperi difensivi
A proposito di David Neres e della sua importanza sempre crescente nel Napoli, ecco un passaggio dell’analisi tattica di Genoa-Napoli del Napolista a cura di Alfonso Fasano.
Per fermare Neres è quasi obbligatorio ricorrere al fallo
In certe situazioni, per fermare Neres è quasi obbligatorio ricorrere al fallo. E anche questo è un fattore di cui è interessante parlare.
Sì, perché David Neres è un giocatore dall’approccio e dai movimenti imprevedibili, soprattutto se schierato a sinistra, sul suo piede forte. A Genova è stato meno impattante rispetto alla gara giocata a Udine, eppure – l’abbiamo già visto – è risultato determinante nelle due azioni che hanno inclinato la partita dalla parte del Napoli. Ecco qualche numero: un assist decisivo, un passaggio chiave, il 100% di passaggi riusciti (26 su 26, non stiamo scherzando) e. soprattutto, 4 recuperi difensivi.
Più di ogni altra cosa, però, ciò che colpisce di David Neres – in qualche modo lo abbiamo già anticipato – è la sua capacità di non farsi bloccare né limitare. Certo, lo stile difensivo del Genoa non è stato né speculativo né tantomeno asfissiante, soprattutto nel primo tempo. Con Neres in campo e sulla sinistra, però, il Napoli diventa una squadra meno meccanica. In cui l’esterno offensivo non converge necessariamente verso il centro. In cui una sovrapposizione esterna può anche generare un cross in anticipo, cioè senza perdere un tempo di gioco. Ovviamente con questo non vogliamo lanciare una frecciata a Kvaratskhelia, ma resta il fatto che in sua assenza il Napoli abbia segnato cinque gol. E Neres ha messo la sua firma tre volte, in un modo o nell’altro.