CorSport: con il Benfica si stava riprendendo, poi è arrivata la chiamata del Napoli. Il suo è un calcio vintage riadattato al 2024, ha completato 6 dribbling in un match, come Kvara.
David Neres “si sta riprendendo tutto quello che è suo”, per citare in parte Gomorra. Dopo la buona prestazione contro l’Udinese in campionato, dove sostituiva Kvaratskhelia infortunato, ora è pronto a partire titolare anche contro il Genoa (con il georgiano, probabilmente, in panchina). Da quel magico Ajax di cui faceva parte sono passati diversi anni e il brasiliano, dopo aver lasciato l’Olanda, non è riuscito a trovare più la giusta continuità; col Benfica si stava riprendendo, tant’è che il Napoli ha deciso di investirci quasi 30 milioni quest’estate.
Neres fa un calcio vintage, ha completato lo stesso numero di dribbling di Kvara
Scrive Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport:
Dategli un pallone e lui saprà come divertirsi. David Neres conserva ancora i tratti vintage di un calcio pratico. Ama il dribbling e ci prova sempre, anche a costo di fallire. Contro l’Udinese ha completato sei dribbling. Prima di lui, a riuscirci in Serie A con la maglia del Napoli era stato, guarda caso, proprio Kvaratskhelia. Colleghi di fantasia. E di fascia. Pur sentendosi a casa a destra, Neres brilla anche a sinistra. È un calcio vintage, il suo, ma incastrato sempre nel 2024, dove le preventive hanno un certo peso e una rincorsa alle volte può risultare più preziosa di un dribbling.
Dopo il periodo “buio” post-Ajax, il brasiliano vuole rilanciarsi:
Neres 22 anni brillava con la maglia dell’Ajax, era entrato nel giro della Seleçao e sognava di ripercorrere le orme dei suoi idoli. La strada sembrava in discesa. Poi l’infortunio choc, quasi un anno fermo per la rottura del menisco, è il 2019, la caduta e il tempo necessario per rialzarsi. Furono esattamente 297 i giorni di stop. Poi il rientro e un’altra tappa che lo segna: Neres va allo Shakhtar da De Zerbi, ma con la guerra in Ucraina il campionato si ferma e il brasiliano non gioca mai. Decide di trasferirsi al Benfica. Due anni di ripresa, le solite giocate e qualche pausa, però il talento c’è, riemerge, e il Napoli se ne accorge.