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Pagelle – Lukaku zittisce i vannacciani sanfedisti. Doveri fa il giustizialista col mani di Lobotka

Brutto colpo per il fuoco amico delle ciucciuvettole anti-contiane. Pairetto a Cagliari fa il garantista con il mani dell’Atalanta

Pagelle – Lukaku zittisce i vannacciani sanfedisti. Doveri fa il giustizialista col mani di Lobotka
Mg Udine 14/12/2024 - campionato di calcio serie A / Udinese-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Andre’ Frank Anguissa

Le pagelle di Udinese-Napoli 1-3, a cura di Fabrizio d’Esposito

MERET. Udine è suolo patrio per lui e sacro per l’azzurra patria nostra, laddove si celebrò il Terzo in illo tempore. Il giovane Meret è voce nel deserto quando intercetta il penalty dell’anziano franco e nessun compagno è pronto a impedire la respinta che illude gli autoctoni. Detto questo, non c’è altro da segnalare – 6,5

DI LORENZO. Il Napule vince al centro stasera con Lukakone Nostro, Zambo formato Predator e il profeta David, ma è a destra che al solito si produce una quantità industriale di traversoni e angoli, come quando al 9’ l’Eurocapitano tratteggia un servizio succulento per il predetto profeta. Tuttavia è sempre a destra, tra lui e Na-Politano, che si perde la pelota che conduce al tiro udinese ribattuto col braccio dal Caro Lobo – 6,5

RRAHMANI. Loro Lucca, noi Lukakone. E non c’è stata partita, anche grazie ad Amir – 6,5

BUONGIORNO. Il Napule deve temere solo se stesso, come quando il Corazziere Sabaudo dona sciaguratamente una palla che al 12’ porta il citato franco al tiro. Per il resto l’Amato Buongiorno tocca un numero impressionante di palloni, ben 108 (il secondo è Robotka con 90), a conferma delle sue doti di leader del valico difensivo azzurro – 6,5

OLIVERA. Il profeta David allarga la sinistra, diciamo pure che fa il campo largo su quella fascia, e l’uruguagio Mati pendola con agio ed efficacia, oltre ad assicurare l’adeguata tutela difensiva – 6,5

ANGUISSA. Lui e Lukakone Nostro vanno in rete resistendo a cariche, spinte e scivolate. Una fonte energetica che sovrappone sostanza e bellezza. Zambo avrebbe potuto segnare già al 36’ (su angolo del profeta David). Stasera è più ariete di Scott il Rosso – 7

LOBOTKA. Il Fato crudele gli fa incocciare la pelota con un braccio e Doveri fa il giustizialista, al contrario del Pairetto filo-bergamasco in terra sarda. Ma il Caro Lobo non si deprime e continua a svolgere come se nulla fosse le sue mansioni di architetto, con particolare attenzione alla verticalità – 6,5

GILMOUR dall’89’. Senza voto

McTOMINAY. Scott il Rosso stasera è riservato ed essenziale. Al solito corre più di tutti, a dir poco un chilometro in più dei compagni. Eppoi. Eppoi con visione da statista riesce a trovare il corridoio giusto che fa raddrizzare la partita a Lukakone Nostro – 6,5

POLITANO. Si veda alla voce Di Lorenzo – 6,5

RASPADORI dall’86’. Senza voto

LUKAKU. Una settimana trascorsa a fare da bersaglio grosso del fuoco amico delle ciucciuvettole anti-contiane. E lui sinistreggia con un gol da farci un titolo a caratteri cubitali: “Profondo Lukakone”. E’ proprio vero che a Napule c’è un mondo calcistico al contrario, con il vannaccismo populista e giochista che alligna dalle accademie ai bar. Almeno ora staranno zitti per una settimana, a macerare nelle loro ataviche paturnie sanfediste. Si spera – 7

SIMEONE dal 79’. Emette un “do” possente di petto e canta: “Apriti Zambo”. Zambo esegue e segna. Un assist capolavoro – 7

NERES. Il profeta David primeggia per dribbling, tiri e occasioni da gol. La gimkana sigillata dall’autorete bianconera è la reazione all’invettiva contiana a uso domestico dopo la Lazio: “Non abbiamo avuto qualità negli ultimi trenta metri”. Stasera, invece, la notte è Neres e bella. Un pensiero immancabile va al Che Kvara: la competizione con il profeta David, neoleader del campo largo a sinistra, può ridargli anima e colore. L’occupazione monocratica del potere logora eccome – 7,5

NGONGE dall’86’. Senza voto

CONTE. Il centro torna di moda in politica, laddove ci sono più federatori che voti, e Antonio Conte dimostra che al centro si vince solo nel calcio. Un centro “autoritario”, per dirla con lui, che ribalta il Caso schierato coi bianconeri. Ai giochisti va segnalata la percentuale bulgara, il 70 per cento, del fatidico possesso palla. Con la partita di stasera, il realismo di CamaleConte offre un’altra inedita variazione sul tema della serietà e della concretezza: dopo il Napule brutto o sporco o feroce o essenziale ecco il Napule autoritario che straripa a Udine con la forza verticale nella via di mezzo – 7,5

ARBITRO DOVERI. Un paio di rigorini per il Napule poteva fischiarli – 5

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