ilNapolista

Pagelle – Non disturbate il manovratore, Sua Santità Antonio I più forte del fuoco amico dell’estetica

Meret felineggia due volte, Rrahmani e Juan Jesus migliorano. Neres è David il profeta. Lukakone nostro reagisce da campione al rigore sbagliato

Pagelle – Non disturbate il manovratore, Sua Santità Antonio I più forte del fuoco amico dell’estetica
Ni Napoli 29/12/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Venezia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Le pagelle di Napoli-Venezia 1-0, a cura di Fabrizio d’Esposito.

MERET. Il giovane Meret felineggia due volte in maniera decisiva, prima di piede al 19’ poi coi pugni al 62’. L’ennesima conferma alle sue doti non comuni in porta, che impastano il talento con dei riflessi eccezionali. Sul primo paratone, poi, resta il dubbio sulla cagliosa di Yeboah originata da un fuorigioco veneziano (anche se poi l’arbitro ha assegnato il corner conseguente alla respinta di piede). E oggi pomeriggio, il giovane Meret limita pure i balbettii sui rilanci – 7

DI LORENZO. L’Eurocapitano, là sulla destra, si limita a scortare il profeta David poco oltre la terra di mezzo. Ma la sua prudenza, in assenza di Na-Politano, è forse solo un effetto ottico perché nella frenesia della ripresa, quando lo zero a zero comincia a pesare nella testa e nei piedi, Di Lorenzo si smarca come sempre per offendere. In difesa, da registrare una chiusura decisiva al 47’, in avvio del secondo tempo – 6

RRAHMANI. Oggi il Napule fa un’indigestione di reti mancate e la goleada virtuale è aperta proprio da Amir, che al 3’ dà l’avvio allo show del giovanissimo Stankovic, il portiere serbo del Venezia. Poteva essere la seconda marcatura consecutiva di Rrahmani, che comunque un paio di gol, se non tre, a stagione li fa sempre. Detto di Amir attaccante, in questa seconda partita senza il Corazziere Sabaudo i due centrali reggono meglio di Genova. Molto meglio – 6,5

JUAN JESUS. Una partita assennata e non solo: alla fine Giovannino Gesù è l’azzurro che tocca più palloni, ben novantotto. E senza combinare guai. Assafà – 6

OLIVERA. Mati l’uruguagio, a sinistra, incide più del Che Kvara. E abbiamo detto tutto. È lui che lucra il rigore sbagliato da Lukakone Nostro e poi nel finale dà il suo contributo alla goleada virtuale col palo su deviazione del solito Stankovic – 7

SPINAZZOLA dall’88’. Tre minuti dopo essere entrato, lo Zio Spina pitta una traiettoria di rara bellezza per il profeta David. Un vero peccato che gli infortuni gli abbiano tolto forza e resistenza – 6

McTOMINAY. Non solo si conferma il maratoneta azzurro, ma Scott il Rosso è pure l’hombre vertical del Napule, (nonostante il profeta Neres) quello che cerca più di tutti la fatidica profondità. E nell’area veneziana è presente quanto Lukakone Nostro, o quasi – 6,5

LOBOTKA. Oggi Zambo è decisamente pigro e talvolta in difficoltà dinnanzi alla pressione lagunare e così il Caro Lobo deve sporcare e ripulire, oltre che governare il possesso della palla, che raggiunge un’altra volta percentuali bulgare, il 70 per cento. Il Napule gioca eccome, basta guardare Robotka – 6,5

ANGUISSA. Detto della sua pigrizia, Zambo è pure il peggiore attore protagonista della goleada virtuale trangugiandosi una rete già fatta al 39’, subito dopo il penalty fallito da Lukakone Nostro – 5,5

RASPADORI dal 69’. Il Napule riconquista il primato grazie a Giacomino, di nuovo ai livelli di Raspad’Oro. Un gol che, detto con realismo cinico, farà alzare il suo prezzo nel mercato di gennaio. In ogni caso, bentornato Jack – 7

NERES. Oggi il Napule non può prescindere dal profeta David. Che sia a destra o a sinistra, dai suoi palloni principiano le opportunità più succulente degli azzurri. E poi la pelota agganciata al volo, senza toccare terra, che porta al gol di Giacomino consolida l’incanto della tradizione brazileira – 7,5

LUKAKU. Il rigore sbagliato rinnova la continuità con gli errori dal dischetto di Osimhen, Politano, Kvara negli ultimi due anni. Semmai proprio il senso di colpa per il mancato uno a zero sprona Lukakone Nostro a fare l’attaccante che prende palla, si gira e va a trovare la porta avversaria. Il bilancio, compreso un palo, è più che sufficiente. E senza dimenticare che è l’azzurro più pressato dai veneziani – 6,5

KVARATSKHELIA. D’accordo, il Che Kvara fa cose buone lì a sinistra ma diventa un eroe dimezzato cimentandosi in una testarda e oscena sagra del tiro loffio, facendo incazzare Sua Santità Antonio I e pure noi – 5

POLITANO dal 75’. Entra in modo naturale, come se nulla fosse. Da vero titolare – 6

CONTE. Se il Napule avesse vinto sei a zero (Rrahmani, rigore di Lukaku, Anguissa, palo di Lukaku, palo di Olivera, ovviamente il gol di Raspadori) forse nemmeno in questo caso la critica sarrita et similia si sarebbe placata. Chissà! Figuriamoci poi con lo stitico uno a zero, come se fosse colpa sua, per esempio, l’incredibile errore di Zambo. In ogni caso più aumenta il fuoco amico dell’estetica fine a se stessa (quante macerie ha lasciato il novantunismo sarrita), più aumenta la mia voglia di canonizzarlo. Gli incredibili quarantuno punti di fine anno, in una città che mostra ancora scetticismo, gli valgono quantomeno l’appellativo di Sua Santità Antonio I. Per quanto mi riguarda, appendo pure questo cartello: “Non disturbare il manovratore” – 8

ARBITRO COSSO. Deve sostituire l’infortunato Marchetti all’ultimo momento. Tolti un paio di corner non assegnati, resta il dubbio sull’eventuale gol di Yeboah – 5,5

ilnapolista © riproduzione riservata