Alla Gazzetta: «La ruota gira e il Napoli sta sempre lì in alto. Non dimentichiamoci che Lukaku resta un grande giocatore»
Fabio Quagliarella da Castellammare di Stabia, ha giocato per il Napoli, con la maglia della Juve e anche con quella dell’Udinese. Conosce bene Conte, alla Juve è stato il suo allenatore. Oggi l’ex attaccante è talent di Sky e con la Gazzetta ha parlato di Udinese-Napoli, in programma oggi alle 18.
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Quagliarella: «Il Napoli di Conte non sta girando come all’inizio»
Napoli con appena tre gol nelle ultime 5 gare.
«A volte ci si fascia la testa senza motivo. Credo sia un momento, che nell’arco di una stagione capita a tutte. Si va a periodi. La ruota gira e il Napoli sta sempre lì in alto. C’è da stare tranquilli».
Due mesi a provare il 3-4-2-1, poi virata sul 4-3-3 dopo gli ultimi colpi di mercato. Forse non c’è stato tempo per curare i nuovi meccanismi offensivi?
«Ci può stare, bisogna rivedere dei meccanismi, oliare questa nuova soluzione. Con l’infortunio di Kvara sarà più complicato, però non è detto. Magari gioca di più Neres e tiri fuori qualche gol in più da lui, un qualcosa di diverso per accendere Lukaku. La vita dell’attaccante è questa, è un attimo che ti sblocchi e inizia a segnare in continuazione».
Come si aiuta Romelu a tornare determinante?
«Conoscendo Conte, quella è una giocata che a volte viene forzata per evitare la pressione alta degli avversari, con la speranza che possa tenere palla e far salire la squadra. Ma non essendo al top, qualche palla la può perdere. E un giocatore quando sbaglia può anche perdere fiducia durante una partita. Chiaro che il Napoli non sta girando come all’inizio, ci sono un po’ di situazioni che si sono complicate, ma non dimentichiamoci che Lukaku resta un grande giocatore».
In cosa si è vista già la mano di Conte?
«Nell’intensità, sulla tenuta fisica. Conte è un martello, vive con passione ogni situazione e lo vedi sempre lì a bordo campo a dare indicazioni, a chiamare i passaggi, a telecomandare i suoi. Tutti provano a fare il meglio, lo seguono e si vede. Ma tutto fa parte di un processo di crescita, non è che è arrivato Conte e il Napoli allora ha già vinto. C’è un percorso da fare, come dicono Antonio e De Laurentiis. La strada è giusta, se pensiamo al campionato fatto lo scorso anno poi…».
L’obiettivo resta il posto Champions? O Napoli può sognare di più?
«Il Napoli è lì, non è che una sconfitta cambia i punti di forza. Perché non dovrebbe crederci? Conoscendo la mentalità del mister, che non molla mai, rimarrà aggrappato al treno delle squadre di vertice e lotterà. Ovviamente con la testa rivolta al posto Champions, però con l’intenzione di rimanere attaccato fino alla fine. E poi si vedrà…».