Nelle prossime settimane previsti incontri col manager Branchini. Davide non ha l’esperienza di Allegri ma allena tutti i giorni i fuoriclasse del Madrid
Ranieri vuole portare Allegri a Roma, Ancelotti sogna il figlio Davide su quella panchina (Corsport)
A Roma già si discute del prossimo anno, del prossimo allenatore. Ranieri dovrebbe essere un traghettatore e poi un riferimento per la proprietà. Dovrebbe essere lui a indicare il suo successore sulla panchina giallorossa per riprendere il cammino che dopo l’esonero di Mourinho è diventato fortemente accidentato. Per la prossima stagione, Ranieri vorrebbe portare a Trigoria Massimiliano Allegri. Il Corriere dello Sport scrive che il sogno di Ancelotti è vedere su quella panchina suo figlio Davide.
Ecco cosa scrive il Corriere dello Sport con Chiara Zucchelli:
L’argomento caldo riguarda la guida tecnica. Ranieri ha ammesso che proverà a fare di tutto «per far arrivare un bravissimo allenatore». Chi? Il nome è quello di Max Allegri. Testa e cuore, come in gran parte delle cose che riguardano la Roma, si intrecciano. Max non ama prendere squadre in corsa, farebbe un’ eccezione solo per il Milan, che per lui è speciale.
La Roma ci aveva pensato prima di Ranieri, se nelle prossime settimane Allegri sarà ancora libero sono previsti nuovi contatti con Giovanni Branchini, il suo agente-amico. All’ex Juve l’ipotesi Roma non dispiace, a patto di avere mani libere e un progetto concreto. Ranieri è una garanzia, in questo senso, i Friedkin sono pronti ad esserlo.
Non è un’autocandidatura, bensì un sogno, quello di Carlo Ancelotti. Che peraltro non pensa a se stesso, ma a Davide, suo figlio. Il legame dell’allenatore più vincente della storia del Real con la Roma è quasi di sangue. Per questo il pensiero che Davide possa un giorno allenarla lo emoziona. È evidente che Ancelotti jr non ha il palmares e l’esperienza di Allegri, ma se lavori tutti i giorni con i fenomeni del Real la vita diventa grande in un battito di ciglia. Un po’ quello che vuole riprendere a fare la Roma.
Ranieri: «Non ho ancora discusso con la Roma del mio ruolo il prossimo anno»
Hummels e Paredes sono molto importanti per lei. È soddisfatto del loro rendimento?
«Sono due monumenti per me, per qualità tecniche e leadership. Naturalmente uno capisce quanto è leader quando ce l’ha a disposizione. Con la leadership si nasce. Io cerco il massimo da tutti. Voglio il massimo della loro preparazione. Nel mercato invernale è difficile trovare tutte le caratteristiche che vorremmo in un calciatore. Noi cerchiamo quei ragazzi che ci possono dare una mano e possono essere il futuro della Roma. Cercheremo di fare il meglio per la Roma e per avvicinarla ai grandi livelli».
In vista di gennaio quanti difensori servono?
Ranieri: «Non li ho contati. Celik può fare bene il braccetto, anche se non mi piace questo termine. Vediamo comunque. Se c’è qualcosa da migliorare, miglioreremo. Io non voglio prendere in giro nessuno».
Categorica la scelta di fare il dirigente il prossimo anno?
«Non ci abbiamo ancora pensato. Io cerco di fare il mio meglio per far venire a Roma l’allenatore. Darò sempre tutto me stesso. Lo sapete, lo faccio perché sono tifoso. Qualsiasi cosa mi chiede la società, cerco di portarla a termine e fare il meglio possibile».
Nell’ottica di servire Dovbyk possiamo vedere due ali e non due trequartisti, più di spinta. Mentre per quanto riguarda Balzaretti in società, è una sua scelta?
Ranieri: «I cross per Dovbyk sono necessari. E’ questa la sua forza a prescindere dal sistema di gioco. L’importante è che ci siano giocatori che sappiano crossare. Di Balzaretti ne abbiamo parlato insieme con Ghisolfi. Lui è una persona seria e preparata».