L’uscita dalla Coppa Italia non provocherà pianti nello spogliatoio napoletano. Raspadori non è l’unico bocciato
Raspadori giocatore dal ruolo indecifrabile, la sua bocciatura è netta (Gazzetta)
Scrive la Gazzetta dello Sport:
In questo primo incontro dei due in così breve tempo, gli allenatori hanno voluto testare la forza della rosa, coinvolgendo anche chi era ai margini. E la Lazio ne esce più fiduciosa nella valutazione dell’intero gruppo.
Il più ovvio effetto pratico di questa bocciatura del Napoli in Coppa Italia è che la capolista della Serie A non avrà più impegni extra campionato fino al termine della stagione. Calcolo o casualità? Una via di mezzo. Chiaro che nessuno va in campo per perdere, ma l’impegno può essere stato preparato così: proviamo con i meno utilizzati e vediamo cosa succede, comunque si tratterà di un danno limitato. L’uscita dalla seconda competizione nazionale non provocherà pianti nello spogliatoio napoletano, però la bocciatura di alcune riserve ritenute di pregio, vedi Raspadori dal ruolo indecifrabile, è netta e forse movimenterà anche il mercato di gennaio.
La Gazzetta dà 4,5 a Raspadori
Tiene in gioco Noslin sull’1-0. Poi sbaglia il palleggio che avvia il raddoppio. Nel suo ruolo poteva essere un’occasione: sprecata ( Lobotka s.v.).
Il Corriere dello Sport 5
Da mezzala su Dele-Bashiru, poi trequartista. Fatica enorme che forse paga in lucidità: sbaglia un passaggio e nasce il 2-1. Noslin lo batte di testa sull’1-0: con 11 centimetri in meno, è strano che ci fosse lui. Un centravanti snaturato.
Raspadori: «Non mi considero più un giovane, vorrei maggiore minutaggio in campo»
Giacomo Raspadori ha rilasciato un’intervista sulla piattaforma Vivo Azzurro Tv.
L’attaccante del Napoli ha ricordato la prima chiamata in Nazionale:
«Ero a cena con la mia famiglia e la convocazione è stata un’emozione forte. Lì per lì non ho realizzato bene, anche perché era veramente da poco che giocavo in Serie A. Quando ho scoperto che sarei rimasto nella lista dei 26, non mi sono reso conto di quello che stavo per andare a vivere. Sappiamo tutti poi come è andata a finire. Abbiamo vinto un Europeo in maniera fantastica, sono stato fortunato a partecipare a una competizione del genere. È un momento che non dimenticherò mai».
E tra i gol che non dimentica con l’Italia:
«Il gol con l’Inghilterra a San Siro è stato forse il più emozionante, ricordo che c’erano i miei genitori in tribuna e di essere riuscito nel momento dell’esultanza a individuarli e a dedicarglielo. Poi, alla pari c’è il primo gol contro la Lituania, a Reggio Emilia. Doppiamente bello perché in quel momento ero ancora al Sassuolo e segnai nello stadio della mia squadra».
Il ct Spalletti non ha mai smesso di credere in lui:
«Con il mister abbiamo un bellissimo rapporto, ho avuto la fortuna di averlo a Napoli e anche prima, quando ancora ero al Sassuolo, mi aveva dimostrato la volontà con il direttore Giuntoli di volermi a Napoli. Mi stima molto e lo dimostra il fatto che da quando c’è lui sono sempre stato convocato, anche nei momenti in cui non ho giocato tanto. Non è una cosa scontata perché di calciatori forti ce ne sono tanti. Devo ringraziarlo per questo».
Raspadori si sta per laureare in Scienze Motorie:
«La mia famiglia non mi ha mai obbligato a continuare gli studi, ho sempre pensato che potesse essere un qualcosa in più per il mio percorso. Spero che la mia carriera duri il più a lungo possibile, ma questo è un mestiere che non ha vita lunghissima. Quindi penso che avere la possibilità di formarsi, di costruirsi un dopo sia fondamentale. Sono a metà del percorso. Sono diventato papà, ho un po’ rallentato negli ultimi mesi per essere d’aiuto alla mia ragazza e alla bimba. Ma voglio riprendere con i ritmi di prima».
Ha poi parlato del suo futuro:
«A 24 anni non mi considero più un giovane, anche se per tanti può essere così. Sono molto ambizioso, ho diversi obiettivi. In questo momento della carriera vorrei completare la mia maturazione cercando di trovare spazio e continuità, di avere un minutaggio che mi porti a potermi esprimere al meglio. Sono convinto delle mie qualità e di avere ancora tanto da tirare fuori».