Per Sébastien Louis, storico e sociologo specializzato nel tifo radicale, “gli episodi di carattere xenofobo negli stadi italiani sono meno di 20 o 25 anni fa”

Vuole davvero che non se ne parli, di quel suo cognome così ingombrante? E’ “la domanda che vale la pena porsi” secondo Le Parisien, che sbatte in apertura dello sport la vicenda politico-sportiva di Romano Floriani Mussolini, e del saluto romano dei tifosi della Juve Stabia. In Francia è una storia che ha colpito molto, ne ha scritto anche L’Equipe. La Figc ha aperto la solita indagine.
Per Sébastien Louis, storico e sociologo specializzato nel tifo radicale, ha già chiuso il dossier: “Non c’è stato nessun saluto fascista”, secondo lui. “È una pura invenzione mediatica. I tifosi di Castellammare semplicemente si alzavano ed esultavano come si fa in qualunque stadio italiano ogni fine settimana per qualunque gol”.
“Storicamente i tifosi della Juve Stabia tendono ad essere di sinistra, anche di estrema sinistra. Ancora oggi domina la tendenza di sinistra”, dice l’esperto. Quest’ultimo sottolinea anche che il clima politico, con l’avvento al potere nel 2022 di un governo post-fascista guidato da Giorgia Meloni, non si è fatto sentire negli stadi italiani. Gli episodi di carattere xenofobo sugli spalti “sono meno di 20 o 25 anni fa”.
Tornando a Romano Floriani Mussolini, Le Parisien ricorda che il giocatore “non ha mai sostenuto ufficialmente Meloni. Né ha preso posizione a favore delle lotte politiche della sua stirpe. Che siano quelle di Benito Mussolini, o di sua madre Alessandra, ex deputata e senatrice, impegnata nel Movimento Sociale Italiano prima di entrare in Forza Italia, la formazione di Silvio Berlusconi. Ancora più recentemente, è rimasto nell’ombra quando la sua sorellastra Rachele si è candidata a sindaco di Roma sotto i colori del partito di maggioranza, invano”. Del suo antenato dice: “È stato una figura molto importante per l’Italia, ma ora siamo nel 2024 e il mondo è cambiato”.