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Sharon Stone: «Mel Gibson non mi ha voluto in un film perché per lui ero troppo vecchia»

L’attrice a Panorama: «Per Basic Instinct mi pagarono 500 mila dollari, mentre Michael Douglas guadagnò 14 milioni»

Sharon Stone: «Mel Gibson non mi ha voluto in un film perché per lui ero troppo vecchia»
Cannes (Francia) 23/05/2023 - Festival del Cinema di Cannes / foto Imago/Image nella foto: Sharon Stone ONLY ITALY

Panorama ha intervistato oggi Sharon Stone che ha 66 anni ha presentato a Torino il suo ultimo “Atto di forza e Gloria”. L’attrice ha raccontato di come ha conosciuto De Niro

«Con Robert De Niro ci siamo conosciuti negli anni Ottanta, quando mi sono sottoposta agli interminabili provini per C’era una volta in America. Sergio Leone mi scartò perché avevo le sette troppo grandi rispetto al personaggio di Deborah, ma io e Bob diventiamo amici».

La Stone è diventata famosa per il ruolo di Catherine Tramell in Basic Instinct

«Paul Verhoeven mi chiese di sfilare il tanga bianco perché rifletteva la luce ed era troppo visibile. Quando vidi il film pensavo che fosse troppo audace per essere distribuito senza il divieto ai minori. Ma riuscirono a farlo uscire e non immaginavo quando quella scena, quel personaggio, la ricca scrittrice e assassina Catherine Tramell, avrebbe lanciato la mia carriera»

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Poi la sua carriera è andata scemando, un po’ per via dell’età, considerando che fino a poco tempo fa, dopo i 40 anni a Hollywood era impossibile lavorare per una donna: «Mel Gibson non mi ha voluto perché per lui ero troppo vecchia».

Ha ricevuto tanta ingratitudine da Hollywood

«Ho dovuto lottare con le unghie e con i denti per ottenere quello che ai miei colleghi maschi era garantito: per Basic Instinct mi pagarono 500 mila dollari, mentre Michael Douglas guadagnò 14 milioni. Dopo il successo cercai di guadagnare di più ma superare il milione per una donna era considerato un oltraggio per i produttori». 

Cosa pensa delle recenti elezioni americane?

«Ho votato per Kamal Harris, ma senza sapere chi fosse veramente. Il problema delle democrazie moderne è che non c’è vera scelta. Trump ha vinto, non mi piace, ma da cittadina americana appoggerò la sua presidenza. Ora spetta a lui mostrare cosa vuole fare, e il popolo lo giudicherà. Il mio compito è quello di proteggere i più deboli e le cause umanitarie, e a far s^ che la politica non se ne dimentichi»

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