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Superlega, le leghe europee: «Non abbiamo parlato con A22 (ossia la Superlega)»

“La competizione proposta, non richiesta, aumenterebbe il numero di partite. Abbiamo chiesto l’intervento della Commissione europea”

Superlega, le leghe europee: «Non abbiamo parlato con A22 (ossia la Superlega)»
Leeds (Inghilterra) 19/04/2021 - Premier League / Leeds United-Liverpool / foto Imago/Image Sport nella foto: protesta contro SuperLega

L’European Leagues, l’organismo che raggruppa tutte le principali leghe europee come Premier, Liga, Bundesliga e Serie A, in una nota stampa pubblicata sul proprio sito ha risposto all’annuncio di questa settimana di A22 sulla “nuova” Superlega.

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«La Superlega proposta, non richiesta e non comprovata, aumenterebbe il numero di partite»

Di seguito il comunicato dell’European Leagues:

Le Leghe Europee prendono atto dell’annuncio di questa settimana di A22 e respingono qualsiasi ipotesi secondo cui si sia svolta una consultazione con la nostra organizzazione.

Le leghe ribadiscono il loro impegno nei confronti dell’attuale struttura del calcio professionistico, in cui i club si qualificano per le competizioni Uefa per club attraverso le prestazioni nazionali annuali.

Il modello di competizione dell’A22, non richiesto e non comprovato, aumenterebbe il numero di partite internazionali in un calendario già congestionato.

I sostenitori e gli stakeholder del sistema calcio hanno sempre chiarito che qualsiasi tentativo da parte di competizioni internazionali per club esistenti o nuove di espandere i propri calendari a spese delle competizioni nazionali verrà respinto. Ridurre il numero di club nazionali nelle competizioni di campionato per creare più spazio per le partite internazionali non sarà mai un’opzione per l’ European Leagues Association e i suoi membri.

Ecco perché le leghe europee e la Fifpro Europe hanno chiesto alla Commissione europea di garantire che nessuna decisione possa essere presa in merito al calendario delle partite internazionali (IMC) senza l’accordo formale delle leghe nazionali e delle unioni dei giocatori. Continueremo a lavorare con tutte le parti interessate per mantenere un equilibrio complementare e sostenibile tra calcio nazionale e internazionale”.

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