«Quello che posso dire è che, dalle procedure seguite e dal modo in cui sono stata trattata fin dall’inizio, mi è sembrato giusto».
Iga Swiatek, tennista numero due al mondo del ranking Wta, è risultata positiva ad un controllo anti doping. L’Itia (International Tennis Integrity Agency) ha confermato la squalifica alla tennista polacca di un mese. Swiatek è risultata positiva alla sostanza proibita trimetazidina a seguito di un controllo antidoping effettuato ad agosto 2024. La tennista non era quindi in competizione. Intervenuta in conferenza stampa da Sydney, dove è impegnata in United Cup con la Polonia, Iga Swiatek ha risposto alle domande dei giornalisti in merito al caso doping.
«Ho fornito tutte le prove possibili e in tutta onestà non c’è molto altro da fare. Sono riuscita a risalire alla fonte della contaminazione piuttosto rapidamente. Per questa ragione il caso è stato chiuso abbastanza in fretta. Adesso non mi aspetto che facciano appello, ma non posso influenzare quello che succederà. Quello che posso dire è che, dalle procedure seguite e dal modo in cui sono stata trattata fin dall’inizio, mi è sembrato giusto». La cinque volte campionessa Slam ha poi commentato la reazione del pubblico: «Credo che la maggior parte delle persone sia stata comprensiva. Tuttavia per me è stata una storia difficile da superare mentalmente».
Swiatek come Sinner, giustizia a due livelli: i campioni beneficiano dell’omertà
Ovviamente la sospensione di un mese (a sua volta sospesa) di Iga Swiatek è una notizia pesante, all’estero è molto trattata. In Italia a maggior ragione perché da subito ha richiamato la vicenda di Sinner. Sui giornali italiani è trattata con una certa partigianeria. Ma in ogni caso si tratta dei due numeri uno del tennis mondiale (anche se la polacca ora è numero 2, ma sul suo ranking ha influito anche lo stop forzato), entrambi alle prese con casi di presunto doping. Ci va pesantissimo il Telegraph, unendo le due cose.
Oliver Brown scrive che “il video di sette minuti di mea culpa di Iga Swiatek per una violazione del doping tenuta nascosta per 2 mesi e mezzo insulta l’intelligenza di tutti”. “Voglio essere trasparente con voi”, dice. Un po’ tardi per questo: ritirandosi da tre tornei consecutivi questo autunno, la polacca aveva dato tre diverse spiegazioni. Prima ha citato la stanchezza, poi ha fatto riferimento a “questioni personali” e infine ha dato la colpa a una rottura con il suo allenatore di lunga data. La realtà più cupa era che per tutto il tempo aveva cercato disperatamente di far annullare la sospensione provvisoria e di stabilire come la trimetazidina, un farmaco per il cuore presente nell’elenco dei farmaci vietati, fosse penetrata nel suo organismo”.