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Tottenham, la lectio mai dimenticata di Conte: «Potrete cambiare tutti gli allenatori, qui non cambierà nulla»

Il Telegraph torna sulla conferenza dopo la partita a Southampton. E ammette che aveva ragione lui, al Tottenham non è cambiato niente

Tottenham, la lectio mai dimenticata di Conte: «Potrete cambiare tutti gli allenatori, qui non cambierà nulla»
Tottenham Hotspur's Italian head coach Antonio Conte gestures on the touchline during the English Premier League football match between Tottenham Hotspur and Nottingham Forest at Tottenham Hotspur Stadium in London, on March 11, 2023. (Photo by JUSTIN TALLIS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /

Il Tottenham torna domenica sera sulla scena del famigerato “mic drop” di Antonio Conte, il discorso di addio che “risuona ancora nelle orecchie dei tifosi incazzati”: a Southampton. Conte reagì a quel 3-3 in rimonta offrendo un’appassionata analisi di 9 minuti e 52 secondi degli Spurs e dei loro fallimenti. Poi salì su un volo Ryanair e se ne tornò in Italia. Il Telegraph definisce quella come “una delle più notevoli uscite di un allenatore della Premier League”. E per celebrare l’occorrenza ha deciso di “ripercorre i momenti salienti della conferenza stampa di Conte, per analizzare cosa è cambiato e cosa non è cambiato” da allora. Una conferenza che al Tottenham ha avuto lo stesso impatto di quella di Trapattoni al Bayern Monaco.

Conte partì fortissimo, con una risposta ininterrotta di cinque minuti alla prima domanda, evitando le solite scuse.

«Il problema è che abbiamo dimostrato di non essere una squadra. Sono undici giocatori che scendono in campo. Vedo giocatori egoisti, vedo giocatori che non vogliono aiutarsi a vicenda e non ci mettono il cuore».

Conte attaccò i giocatori, nessuno ha dimenticato le sue frasi

Conte fornì una risposta ininterrotta di cinque minuti alla prima domanda e scartò la possibilità di aggrapparsi al pareggio all’ultimo minuto del Southampton con un rigore che non c’era. Niente scuse. Parlò in modo relativamente calmo all’inizio e non alzò la voce per quasi tre minuti della sua risposta iniziale. Ma il messaggio fu chiaro: i suoi giocatori erano egoisti e, dei 20 uomini convocati per la partita del 2023, nove (Fraser Forster, Pedro Porro, Cristian Romero, Ben Davies, Son Heung-min, Richarlison, Dejan Kulusevski, Pape Matar Sarr e Brandon Austin) sono ancora nel club. Gli altri 11, incluso Harry Kane, se ne sono andati tutti, quindi c’è stato sicuramente un alto turnover di giocatori da quando Conte se n’è andato.

“Parlò relativamente calmo all’inizio e senza alzare la voce per quasi tre minuti. Ma il messaggio era chiaro: i suoi giocatori erano egoisti. Dei 20 uomini convocati per quella partita, nove (Fraser Forster, Pedro Porro, Cristian Romero, Ben Davies, Son Heung-min, Richarlison, Dejan Kulusevski, Pape Matar Sarr e Brandon Austin) sono ancora lì. Gli altri 11, incluso Harry Kane, se ne sono andati”.

Attaccò il presidente Levy.

“Qui ci siamo assuefatti da tempo. La società ha la responsabilità del mercato, ogni allenatore che è rimasto qui ha responsabilità. E i giocatori? I giocatori? Dove sono i giocatori?”

Scrive il Telegraph che

questa era ancora la prima risposta di Conte e si stava accalorando. Stava cominciando ad alzare la voce. Conte era consapevole del fastidio tra i tifosi per il presidente Daniel Levy e di una percepita mancanza di ambizione sul mercato. Ma sentiva che i giocatori avevano la vita facile, se la prendevano comoda. 

Il Telegraph ricorda che le frizioni tra tifosi e presidente sono ancora lì.

I calciatori stati ampiamente perdonati per i loro errori prima che Postecoglou definisse la prestazione di Werner contro i Rangers giovedì sera come “inaccettabile”.

Il Telegraph aggiunge che anche la pazienza potrebbe essere agli sgoccioli.

Il quotidiano ricorda le frasi

‘Scuse. Scuse. Scuse. Cercare di proteggerli ogni volta. Bah. Dai, dai, dai. Siamo professionisti. Il club ci paga un sacco di soldi. I giocatori ricevono soldi, io ricevo soldi, capisci?’

Fu la risposta di Conte alla domanda se l’incertezza sul suo futuro nel club potesse influenzare le prestazioni e i risultati. Era stufo di scuse.

A Conte chiaramente non era piaciuta la seconda domanda, che chiedeva se l’incertezza sul suo futuro nel club stesse influenzando le prestazioni e i risultati. Era stufo di ascoltare scuse.

«La storia del Tottenham è questa. Vent’anni che c’è lo stesso proprietario e non hanno mai vinto niente, ma perché? La colpa è solo del club, o di ogni allenatore che arriva qui»

A questo punto, scrive il Telegraph, il tono di voce era diventato decisamente più alto.

Dopo la conferenza, Conte rimase colpito dalle interpretazioni che furono date. La maggior parte delle reazioni della stampa si concentrarono sull’attacco a Levy piuttosto che usare le sue parole per cercare di migliorare la situazione del Tottenham. 

«Mancano dieci partite e c’è chi pensa che possiamo ancora competere. Per cosa con questo spirito, con questo atteggiamento? Per il settimo, ottavo, decimo posto? Non sono abituato a queste posizioni».

Il Tottenham era ancora quarto in Premier League dopo il pareggio a Southampton, essendosi qualificato per la Champions League la stagione precedente sotto Conte. Concluse la stagione all’ottavo posto dopo l’addio di Conte e salì al quinto posto alla fine della prima stagione di Postecoglou.

Ma – scrive il Telegraph – come è successo in tante occasioni, il Tottenham sembra essere regredito durante la seconda stagione sotto la guida del suo allenatore, il che suggerisce che i giocatori potrebbero, consapevolmente o inconsciamente, iniziare a rilassarsi dopo l’effetto arrivo di un nuovo allenatore.

«Se vogliono continuare in questo modo, possono cambiare l’allenatore, molti allenatori, ma la situazione non può cambiare. Credetemi».

Il Telegraph, dopo anni, gli dà ragione:

“Il Tottenham, ovviamente, ha cambiato allenatore dopo questa conferenza stampa, con l’assistente di Conte Cristian Stellini messo temporaneamente alla guida e Ryan Mason che assunse poi il ruolo di capo allenatore ad interim fino alla fine della stagione”.

Il Telegraph analizza tutto il resto della conferenza, tornando più che altro sul Tottenham attuale. Ma tutto il senso del pezzo è che quella fu “una lezione che nessuno ha dimenticato”.

“Conte ora è al Napoli con cui è secondo in classifica. Li è andato via ma i tifosi degli Spurs le sue parole non le hanno mai dimenticate”.

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