Il giornale ha esaminato documenti e atti giudiziari: l’ex proprietario del Chelsea ha affidato quasi metà della sua fortuna a più di 200 hedge fund, evadendo le tasse. Anche il club potrebbe restare coinvolto
Roman Abramovich, l’oligarca miliardario russo che fece grande il Chelsea, dovrebbe pagare al fisco britannico fino a 1 miliardo di sterline. Lo scrive il Guardian, dopo aver analizzato documenti trapelati e atti giudiziari, con il Bureau of Investigative Journalism e dalla Bbc. A quanto pare le sue aziende non hanno pagato le tasse sugli utili realizzati attraverso un elaborato schema di investimenti offshore, profitti derivanti da un capitale in contanti di 6 miliardi di dollari.
Secondo i documenti, l’ex proprietario del Chelsea ha affidato quasi metà della sua fortuna a più di 200 hedge fund, tra cui alcuni dei più prestigiosi gestori finanziari del mondo, utilizzando una struttura tortuosa che passava attraverso Cipro e le Isole Vergini Britanniche, scrive il giornale inglese. Una struttura che ha resistito almeno fino al 2022, quando Abramovich è caduto colpito dalle sanzioni dei governi occidentali in risposta all’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina.
In realtà tutto era in mano ad un dirigente di alto livello che lavorava per Abramovich, residente in Inghilterra dal 2004. E se così fosse le aziende dell’oligarca potrebbero dover pagare più di 500 milioni di sterline di tasse, che con interessi e sanzioni diventerebbero quasi il doppio.
Anche il Chelsea potrebbe aver tratto vantaggio dagli investimenti dei fondi speculativi, scrive ancora il Guardian.
L’inchiesta fa parte della serie Cyprus Confidential, basata sulla più grande fuga di notizie di informazioni finanziarie mai avvenuta dal paradiso fiscale del Mediterraneo, che il Guardian e i suoi partner giornalistici stanno esaminando dal 2022.
Abramovich fu catapultato nel club dei super-ricchi nel 2005, con l’accordo da 13 miliardi di dollari per la vendita della sua attività petrolifera e del gas in Siberia alla società statale russa Gazprom. Nel corso di due decenni, Abramovich ha acquistato case di lusso a Londra e nel sud della Francia, una preziosa collezione d’arte e, appunto, il Chelsea. Ma ha anche fatto investimenti, utilizzando una struttura al centro della quale c’era una società, la Keygrove Holdings Limited registrata nelle Isole Vergini Britanniche. Keygrove è stata posseduta prima dal Sara Trust, poi dal 2010 dall’HF Trust. Entrambi i trust avevano sede a Cipro e contavano Abramovich come unico beneficiario fino al 2022, quando è stato sostituito dai suoi cinque figli. Keygrove, a sua volta, possedeva più di una dozzina di società delle Isole Vergini Britanniche, ciascuna delle quali investiva centinaia di milioni di dollari in fondi speculativi in tutto il mondo.