Conte è il nuovo Principe di Sansevero. Il suo Napoli Velato è un mistero figlio della trasformazione dell’estetismo in pragmatismo
Alberto da Giussano canta ‘O surdato nnammurato
OffTopic
Sky si fa pagare profumatamente per subissarci di pubblicità continue durante la partita. Addirittura con dei banner che coprono le azioni. Facitece sta quieti!
Conta Conte e canta Napoli. Tre palloni per tre punti. Capodichino è stato il segnale. A Capo-chino impatta Romelu; a capo-chino lascia la tavola dei processi, mezza Italia aggrappata alle ire georgiane indigeste. Il Napoli comanda e lascia sette punti dietro l’illsuione Atalanta.. Alberto da Giussano ha imparato ‘O surdato nnamurato.
Pronti via arbitra il Sig. Colombo di Como. giusto per toglierci quel pizzico di retropensiero cronico. Succede poco fino alla carambola che Retegui imbuca sul primo palo. Uno a zero per loro.
Palla a centro ed entra in circolo la cazzimma nelle gambe di Neres. Insegna l’arte del casatiello a Bellanova e compagni, slaccia e riallaccia i lacci a mezza Atalanta. Politanooo si ritrova solo a segnare il pareggio.
Uno ad uno.
Sono due muri che si scontrano. L’intensità è talmente alta, che Juan Jesus ha riprenotato la sua festa di diciott’anni. Neres strofina la lampada e il genio offre un tacco a Zambo; palla a McTominay (che non è Brescianini) e palla sotto la traversa. Uno a due. Carnesecchi prende ed impacchetta.
Bellanova maciulla la caviglia di David nostro ma l’arbitro, che è di Como e non ci provoca retropensieri, ammonisce il brasiliano e concede punizione a loro. Ma comm’è?
Fine primo tempo, sintesi: se Spalletti per me è stato Lucio Fontana, Conte è Renato Caccioppoli
Ripresa. Loro determinati a schiacciarci, noi consapevoli accettiamo. Lobotka sembra tipo il bambino nel girello che va a sbattere contro ogni porita. Politano la staffetta partitgiana che sale e scende dalle colline. Sembra Oriali ai mondiali ’82.
Lookman ‘a capa sotto contro tre avversari eccita il telecronista, un rimpallo gli offre il tiro giusto per il pareggio. Un gol casuale dipinto come se fosse del secolo. Due a Due.
Stu core analfabeto tu l’è mparato ‘a leggere. E leggiamo e capiamo i momenti. Gasp cambia e apre il cancello alla discesa del Maschio Angioino nero. Abbassa il ponte elevatoio e Big Rom fa quello che deve fare: Segna e tutta Napoli si sdraia a quattro di bastoni con le braccia a Bergamo alta e le gambe a Bergamo bassa. Due a Tre. Carnesecchi raccoglie tre palloni senza sporcarsi mai le mani. Con i guanti ha aggiornato il pallottoliere.
Finiamo la partita con Mazzocchi e Spinazzola in campo. La Dea resta ancora fuori dall’Olimpo e vede il dio azzurro sorseggiare un limoncello di passione sulla cima del monte. Il tempo è un esercizio di coscienza, la forza è prima mentale poi fisica.
Vinciamo a Bergamo da grandissima squadra. Se durante le partite Conte è Caccioppoli, per la storia azzurra passerà come il nuovo Principe di Sansevero. Il suo Napoli Velato è un mistero figlio della trasformazione dell’estetismo in pragmatismo. Cinquanta punti, orfano di Kvara, ma con un gruppo fedele alla linea. Nessuno saprà cosa ci racconterà la primavera, ma per il momento si sta come due innamorati, su una terrazza a sorseggiare l’aperitivo dell’amore consacrato.