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Amorim e Postecoglou quelli che Mourinho chiama “poeti”: le loro idee sono più importanti delle vittorie

The Athletic e “La morte degli allenatori pragmatici”; non vincono trofei e non si piegano ai sacrifici. In teoria, i benefici si vedranno a lungo termine.

Amorim e Postecoglou quelli che Mourinho chiama “poeti”: le loro idee sono più importanti delle vittorie
Tottenham Hotspur's Greek-Australian Head Coach Ange Postecoglou reacts during the English Premier League football match between Tottenham Hotspur and Chelsea at Tottenham Hotspur Stadium in London, on November 6, 2023. (Photo by Glyn KIRK / AFP) /

Per alcuni allenatori, quelli che Mourinho definisce “profeti”, una sconfitta può risultare paradossalmente una vittoria, poiché l’affermazione delle proprie idee di gioco diventano più importanti del risultato. Tra questi tipi di tecnici ci sono anche, in Premier League, Amorim e Postecoglou.

La morte degli allenatori pragmatici: i casi di Amorim e Postecoglou

The Athletic intitola un pezzo “La morte degli allenatori pragmatici”, scrivendo:

Ruben Amorim mirava, senza dubbio, a una sfida. Aveva appena visto la sua squadra, il Manchester United, in un’altra serata infelice all’Old Trafford, spazzata via dal Newcastle. E’ stata la terza sconfitta casalinga consecutiva in Premier League. Nel corso di diverse interviste quella sera, però, Amorim ha reso chiaro che non stava perdendo fiducia nella squadra e nel suo stile di gioco: “Non posso cambiare le mie tattiche in un giorno. Sono stato chiamato qui per la mia idea di gioco e continuerò a portarla avanti”. Spogliata da qualsiasi suo tono di convinzione, quest’affermazione potrebbe essere letta come un’ammissione di debolezza. Questi sono gli allenatori che Mourinho chiama “poeti”, che si compiacciono per le loro filosofie, più importanti della vittoria della partite. Non sono solo manager, ma anche dei guru, dei profeti; questo, dopotutto è sempre più ciò che i club vogliono: non qualcuno che corregga ciò che non va e risolva i problemi, bensì qualcuno che abbia una visione generale di come dovrebbe essere giocata la partita.

L’approccio opposto, diventato ortodosso, si può esemplificare in Ange Postecoglou del Tottenham. La realtà crescente del calcio moderno è che la maggior parte delle squadre non vince. Di certo non vincono trofei e, più spesso di quanto pensiamo, non vincono partite. La percentuale di vittorie del Tottenham nelle ultime cinque stagioni è del 49,7%. Gli Spurs vincono poco meno della metà delle loro partite. E sempre più spesso ci sono momenti in cui sembra che tutti perdano di vista il fine che hanno in mente. Non è del tutto corretto dire che Amorim, Postecoglou rifiutino del tutto di modificare i loro approcci alle gare; ci sono modifiche, ma superficiali, come cambiare il battitore di punizioni. L’idea non è negoziabile. Per Amorim, questo è l’approccio con cui si è formato, per Postecoglou è la fiducia nelle sue idee.

Non viene variata, dunque, a seconda delle circostanze, la tipologia di gioco:

I principi fondamentali del modo di giocare sono fissi. Postecoglou gioca una linea alta anche senza difensori centrali disponibili; Amorim non si piega nemmeno quando il suo centrocampo è composto da Christian Eriksen e Casemiro ed è quindi inadatto ai suoi desideri. La teoria è che i benefici si vedranno a lungo termine, anche se la scala temporale rimane indistinta. In una realtà in cui la sconfitta può anche essere vittoria, è perfettamente possibile presentare come forza ciò che per anni sarebbe stato visto come debolezza.

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