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Antonio è un Conte Ugolino, “non solleva mai la bocca dal fiero pasto”: martella la squadra allo stremo

Dal Messaggero. Non ha bisogno di sostituzioni per rimontare la Juve, gli basta un discorso motivazionale. Nessuno è migliore di lui nello stare addosso ai giocatori

Antonio è un Conte Ugolino, “non solleva mai la bocca dal fiero pasto”: martella la squadra allo stremo
Mg Milano 10/11/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

La 22esima giornata di Serie A è una giornata di rimonte. Lo sottolinea il Messaggero con Andrea Sorrentino. Tra queste rimonte c’è anche quella del Napoli di Conte, sotto 0-1 all’intervallo riesce a ribaltare il risultato con Anguissa e Lukaku.

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Ad Antonio Conte per rimontare le partite gli basta un discorso motivazionale

Scrive il Messaggero:

Antonio Conte invece non ha bisogno di sostituzioni per rimontare la Juve, le farà solo sul 2-1: gli basta un discorso motivazionale nell’intervallo e dal tunnel sbuca un Napoli ferocissimo, che abbatte l’avversario di pura forza mentale e fisico. Gli scudetti di vincono anche così, non a caso Conte li vince quasi sempre: in 5 stagioni in Serie A, è arrivato quattro volte primo e una volta secondo. Nessuno è migliore di lui nel motivare, nell’insegnare, nello stare addosso ai giocatori. Li martella e li fa allenare allo stremo, li tampina anche sulla bilancia, un paio di volte a settimana, e guai a chi sgarra: lui è lì dietro a osservare se hai due etti in più dell’altro giorno. È un Conte Ugolino che non solleva mai la bocca dal fiero pasto“.

Benitez: «Favorito senza Coppe? No, certe sfide alimentano motivazioni e stimoli»

La Gazzetta dello Sport, con Antonio Giordano, intervista Rafa Benitez sulla corsa a due di Napoli e Inter. Lui, che è stato su entrambe le panchine.

Si dice: «Ma il Napoli non gioca le Coppe». Sulla questione, Benitez ha una teoria assai più ampia.

«È vero che ogni tre giorni si fa tanta fatica ma io aggiungo pure che le partite – la cosa più bella del calcio – diventano un aspetto allenante e come tale i tecnici sanno sfruttarle. Io credo che ad un allenatore come Conte, con la sua storia, avere anche la Champions League farebbe assai piacere. Non è colpa sua se non ce l’ha, sappiamo come è andata nella passata stagione, e allora prova a trarre il massimo dal calendario che gli propone la stagione. Resto convinto che se dovesse scendere in campo anche al mercoledì, non perderebbe stimoli, anzi li troverebbe, e piuttosto che pensare al rischio della stanchezza si gusterebbe il sapore d’una manifestazione internazionale. Nessuno nega il dispendio di energia, pochi pensano alle motivazioni e agli stimoli che certe sfide alimentano».

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