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Christian: «Con Orietta Berti dovevamo fare una scena in barca sul lago, continuavo a girare in tondo. Ci salvarono i pompieri»

Al Corsera: «Bettino Craxi mi adorava. Quando nel 1982 a Sanremo cantai Un’altra vita un altro amore, mi mandò 200 garofani rossi».

Christian: «Con Orietta Berti dovevamo fare una scena in barca sul lago, continuavo a girare in tondo. Ci salvarono i pompieri»

Il Corriere della Sera ha intervistato oggi Christina, l’Iglesias italiano che ha inciso ben 25 album nella sua lunga carriera

Ma il nome glielo inventò Mina.

«Il mio primo produttore mi portò in via Barletta, a Milano, alla Fonorama. Lei era lì. Bellissima, elegante, un monumento, ero intimidito. Mi sentì cantare. “Sei bravo, ragazzo, come ti chiami?”. “Gaetano Cristiano”. “Noooo, la rima con “ano” non va bene, ti prenderebbero subito in gitano, ro. Cambialo. Che ne dici di Christian?”».

Le portò fortuna.

«Sempre. Ero gasatissimo che me lo avesse scelto lei. Sapevo stare al mio posto, ero educato. Iva Zanicchi mi apprezzava. Insieme girammo un fotoromanzo a corso Buenos Aires, in cui eravamo due amanti. E pure Orietta Berti. Con lei dovevo fare una scena in barca, sul lago Malaspina. Suo marito Osvaldo era preoccupato che per l’umidità perdesse la voce. “Tranquillo, Christian è di Palermo, è un bravo marinaio”. Invece non ero capace. Continuavo a girare in tondo. Ci salvarono i pompieri».

Furono anni d’oro.

«La gente mi amava, ogni giorno mi arrivavano sacchi di juta pieni di lettere. Rispondevo a tutte, mi aiutavano i parenti. Berlusconi mi invitava a cena. Bettino Craxi mi adorava. Quando nel 1982 a Sanremo cantai Un’altra vita un altro amore, mi mandò 200 garofani rossi».

Era il suo primo Festival.

«C’era Vasco Rossi, esordiente pure lui con Vado al massimo. Dietro le quinte ce la facevamo sotto dalla paura e cercavamo di rincuorarci a vicenda. Cantò prima di me e si portò via il microfono. Quando arrivai sul palco, in preda al panico, dovetti aspettare che me ne portassero un altro».

Frequentava bella gente.

«Ero molto ben inserito. Uno dei miei più cari amici nel calcio era Gianni Rivera, eravamo legatissimi. “Mia figlia Nicole non ci crede che ti conosco così bene”, diceva. Ci aveva presentati padre Eligio. L’altro era Mario Corso, tutti i vestiti per Sanremo li compravo nel suo negozio».

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