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Conceiçao: «La scossa arriva con il lavoro, vogliamo chiudere questa fase con una vittoria»

In conferenza: «Ci sono tanti momenti di gioco in cui mi piacerebbe vedere migliorata la squadra: a tratti facciamo bene, altre volte non tanto»

Conceiçao: «La scossa arriva con il lavoro, vogliamo chiudere questa fase con una vittoria»
Db Riad (Arabia Saudita) 06/01/2025 - finale Supercoppa Italiana / Inter-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sergio Conceicao

Alla vigilia dell’ultima sfida del girone di Champions contro la Dinamo Zagabria il tecnico del Milan, Sergio Conceiçao e Christian Pulisic hanno parlato in conferenza stampa

La conferenza di Conceiçao

Come è andata a preparazione della partita?

«Oggi abbiamo fatto sul campo con tutto il gruppo 40 minuti, per me non è l’ideale ma lo sappiamo. Con quello che studiamo cerchiamo di fare una partita positiva e vincere».

Ha dato la scossa il litigio con Calabria?

«La scossa arriva con il lavoro, vogliamo chiudere questa fase con una vittoria. La scossa ci vuole tutti i giorni quando andiamo a Milanello. Abbiamo la responsabilità di difendere un club come il Milan».

Farà dei calcoli in vista del derby? Giocherà Morata?

«Non faccio calcoli, ragiono di partita in partita. Dobbiamo focalizzarci sulla partita di domani che sarà difficile. Dopo aver vinto la Supercoppa, arrivare tra le prime otto è il secondo obiettivo. Siamo concentrati su questa partita, non pensiamo al derby».

Questa squadra può vincere la Champions League?

«Mancano tante partite, noi abbiamo l’obiettivo di arrivare tra le prime quattro. Nella domanda precedente l’ho detto: non possiamo pensare al derby, figurati alla Champions League. Guardando in avanti non vediamo le scale che ci sono davanti e rischiamo di inciampare».

Questa squadra può vincere la Champions League?

«Mancano tante partite, noi abbiamo l’obiettivo di arrivare tra le prime quattro. Nella domanda precedente l’ho detto: non possiamo pensare al derby, figurati alla Champions League. Guardando in avanti non vediamo le scale che ci sono davanti e rischiamo di inciampare».

Un mese di Milan. Dove deve ancora migliorare?

«Ci sono tanti momenti di gioco in cui mi piacerebbe vedere migliorata la squadra: a tratti facciamo bene, altre volte non tanto. Quando abbiamo la palla, parlo di qualità di gioco, occupazione degli spazi, le transizioni difensive che dobbiamo avere… Gli allenatori cercano sempre la perfezione, lavoriamo su tutti questi dettagli. Non è la scusa, ma il tempo non c’è. I calciatori mi piace allenarli sul campo, vedere gli spazi, vedere le correzioni da fare. Ma vedo anche cose positive, così come cose in cui non siamo migliorati o solo un poco. I ragazzi ci credono, poi è meglio fare una partita tranquilla che rimontarla. È importante guardare a questo spirito e mettere dentro anche altre cose per vincere più tranquillamente».

Il Milan può rinascere con dalla cenere come dice una canzone di Lazza?

«Non ho bisogno di canzoni. Stiamo lavorando per arrivare a fine stagione e avere questi obiettivi raggiunti. Rinascere vuol dire che c’è una situazione negativa, noi dobbiamo concentrarci sul lavoro. Ogni giorno che passa ci conosciamo meglio. Queste cose fanno parlare la gente, le persone. Io sono portoghese, ho una cultura diversa ma il linguaggio del calcio è universale: c’è l’allenamento da due ore al giorno e poi c’è la vita normale, da affrontare con professionalità. Non è una chiamata all’attenzione per nessuno, non è finito il mondo per un concerto. Ho parlato con i giocatori, io ho le mie regole e ce le ha anche il club. Non importa per domani, la cosa più importante per domani è pensare alla Dinamo e a cosa possiamo fare per vincere».

 

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