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Conte ha convinto Politano che c’è sempre tempo per migliorarsi. All’Inter non scattò la scintilla (Gazzetta)

L’effetto Conte ha ridato alla Serie A Spinazzola che nell’ultimo è risbocciato: è a tutti gli effetti un nuovo acquisto

Conte ha convinto Politano che c’è sempre tempo per migliorarsi. All’Inter non scattò la scintilla (Gazzetta)
Mg Bergamo 18/01/2025 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Matteo Politano

Conte ha convinto Politano che c’è sempre tempo per migliorarsi. All’Inter non scattò la scintilla (Gazzetta)

Scrive la Gazzetta dello Sport con Vincenzo D’Angelo:

L’effetto Conte ha ridato alla Serie A uno dei protagonisti dell’ultimo trionfo della Nazionale. Nell’ultimo mese è risbocciato Spinazzola. Leo ha accusato la preparazione, ci ha messo tempo ad adattarsi al nuovo sistema, ma oggi è a tutti gli effetti un nuovo acquisto. Esterno alto che punta e salta l’uomo, terzino di spinta ma anche mediano, come piace a questo nuovo Conte 2.0, capace di convincere anche un ex allievo come Matteo Politano che c’è tempo e modo di migliorarsi. I due avevano lavorato insieme all’Inter, ma non scattò la scintilla. Oggi, invece, Politano è imprescindibile per Antonio: il vero trasformatore del Napoli, l’uomo fantasia che difende a tutto campo. Che esulta dopo un assist e poi dopo un ripiegamento difensivo. Che è il segno del lavoro, della voglia di vincere. Conte ha trasformato tutti, ridando al Napoli la credibilità per lottare per il titolo. 

Politano e Simeone, nel Napoli di Conte anche gli attaccanti fanno una vita da mediano (il Napolista)

Non sappiamo che farcene delle star, qui siamo figli della stessa polvere. Questo Napoli è diventato da scudetto, non lo era, certo che non lo era. Si è compattato dietro ad un principio semplice: con i gregari arrivi sempre in fondo. E gregari lo sono anche quelli che le giocano tutte.

Quelli che si legano ad un filo che parte dalla testa del leader e cuce ogni protagonista alla stessa storia perché che tu sia Eddy Merckx o Moser se non hai chi ti presta i polmoni, non vai da nessuna parte. Se non sei connesso agli altri, sei dannoso.

Polmoni e anima, appartenenza e fiducia in un pensiero condiviso che poi è quello che racconta le squadre di Conte con due uomini su tutti: Matteo Politano e Giovanni Simeone. Una vita da mediano, cantava da Ligabue nella canzone non a caso dedicata a Oriali ombra di Antonio Conte.

Una vita da mediano
Da chi segna sempre poco
Che il pallone devi darlo
A chi finalizza il gioco

Una vita da mediano
Da uno che si brucia presto
Perché quando hai dato troppo
Devi andare e fare posto

Nel Napoli una vita da mediano la vivono tutti. Anche gli attaccanti come Politano e Simeone. Polvere e coraggio al di sopra del minutaggio.

Un esterno a tutta fascia che sgomma e resiste finché ha fiato, finché ha forze (“finché ce n’hai stai lì”). L’assist ad Anguissa ieri e la chiusura su Kolo Muani festeggiata come un gol, come un’impresa prima della resa ai crampi. Matteo, un violino pensato per un pezzo progressive che tocca le corde più alte, quelle più simili all’identità della piazza. Qui non ci sono star, ci sono uomini che credono in un’impresa senza precedenti. L’altro è Giovanni Simeone, la riproduzione del tifoso in campo. L’essenza del pallone contiano, il focus della filosofia. La faccia sul pallone per conservare il risultato è stata l’espressione più alta del significato di squadra, maglia, coraggio perché che siano novanta o solo cinque minuti, la storia si scrive con questi dettagli.

Non sappiamo che farcene delle star, sia chiaro, questo Napoli è diventato da scudetto perché è nelle mani di due come loro.

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