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De Laurentiis, è lui il filo conduttore della continuità del Napoli (Gazzetta)

È difficile trovare un club che nella storia recente si sia confermato a così alti livelli, cambiando personaggi e interpreti.

De Laurentiis, è lui il filo conduttore della continuità del Napoli (Gazzetta)
Ni Castel di Sangro 28/07/2024 - amichevole / Napoli-Egnatia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

De Laurentiis, è lui il filo conduttore della continuità del Napoli (Gazzetta)

Ecco cosa scrive Alessandro Vocalelli sulla Gazzetta dello Sport:

Non c’è dubbio che Antonio Conte stia facendo un grande lavoro. Non c’è dubbio che il Napoli si stia specchiando nelle sue riconosciute e riconoscibilissime qualità: carattere, compattezza, capacità di prendere il meglio da ogni singolo calciatore, per trasformarlo in un impegno collettivo. Detto questo, c’è però un altro fattore importante, determinante, nel campionato di alto livello degli azzurri. Perché il lavoro di una squadra, e non vale solo per gli allenatori, va giudicato nella continuità. E la continuità dice che c’è un filo conduttore che lega la storia del Napoli, per fissare un confine, degli ultimi 15 anni. E questo filo, con i suoi errori e le sue prese di posizione a volte più che discutibili, è De Laurentiis. Già, perché è difficile trovare un club che nella storia recente si sia confermato a così alti livelli, cambiando personaggi e interpreti. Partendo forse da quel dato cinematografico tanto caro al presidente: per un film di successo è indispensabile partire da un grande regista e da un protagonista di nome. È così che in questi 15 anni di cui abbiano parlato, il risultato è sempre stato quasi sempre di un profilo indiscutibile. 

Il colpaccio di De Laurentiis è passato in secondo piano: conti sistemati e priorità per il bilancio (Repubblica)

Repubblica elogia la capacità di investimento di De Laurentiis al Napoli dopo la cessione di Kvaratskhelia. L’Atalanta l’unica altra squadra che ha venduto i propri pezzi pregiati e le cose sono andate anche meglio del previsto. Ora tocca al Napoli dimostrare che si può fare a meno di Kvaratskhelia. Intanto De Laurentiis ha messo i conti a posto, ha vinto uno scudetto vendendo le colonne della squadra precedente, e di sicuro preferisce “avere la botte piena” che la “piazza ubriaca”.

Leggi anche: Grazie a Conte e anche a De Laurentiis che ha ammesso gli errori e con umiltà ha fatto un passo indietro

Ha vinto uno scudetto cedendo Insigne, Koulibaly, Mertens e Fabian

Scrive Marco Azzi:

Ma tra finti rimpianti e ipocrisie sono principalmente i club a realizzare dei grandi affari. «Un giorno vi spiegherò cosa è successo», ha promesso Kvara nel suo messaggio di addio. Intanto però il suo cartonato ai Quartieri è finito in un cassonetto, mentre è passato in secondo piano il colpaccio di De Laurentiis: conti sistemati e priorità per il bilancio, nonostante gli azzurri siano in lotta per lo scudetto.

De Laurentiis — che ha vinto uno scudetto cedendo Insigne, Koulibaly, Mertens e Fabian — ha preso confidenza con l’arte del rischio e preferisce avere la “botte” piena, piuttosto che una piazza ubriaca. Per questo nello spazio di pochi mesi il presidente ha accompagnato alla porta Osimhen e Kvaratskhelia. Tenere i conti in regola è un esercizio virtuoso ed è un toccasana per il successivo potere di acquisto: la stessa filosofia della famiglia Percassi. Tanto meglio se i risultati arrivano lo stesso.

Merito anche di due allenatori come Gasperini e Conte, che antepongono l’organizzazione tattica e la disciplina al talento. I top player di Atalanta e Napoli sono loro e lo sanno pure i tifosi.

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