A Tuttosport: «Alla Juventus manca la mentalità vincente, nei giocatori noto assenza di personalità e cattiveria agonistica»
Sulle pagine di Tuttosport, Nicolò Schira intervista, su Napoli-Juve, Angelo Di Livio in bianconero tra il 1993 e il 1999 per 3 scudetti, 1 Champions, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale. Compagno di squadra di Antonio Conte.
Molti tifosi rimpiangono Conte che lei conosce bene. La sensazione è che a panchine invertite la classifica di Juve e Napoli sarebbe molto diversa. Che ne pensa?
«La partita di sabato l’ha vinta Antonio Conte, che tra il primo e il secondo tempo ha ribaltato e sprofondato la squadra. Abbiamo visto un Napoli completamente diverso nella ripresa. Conte è bravo, inutile nasconderlo: vanno dati i meriti a un allenatore che ha stravolto una squadra che l’anno scorso era arrivata decima e adesso è prima in classifica. Il merito è di Antonio: dovunque va, porta risultati: è una garanzia. Dispiace per Motta, lo vedo che sta dando una impronta. È al suo primo anno in un grande club e ci sta provando a fare qualcosa. Si può anche vincere non giocando benissimo: alla fine contano più i risultati del bel gioco».
A questa squadra (la Juventus) sembra però manchi quella “vostra” mentalità vincente…
«Manca quella mentalità, ma i giocatori dovrebbero metterci più del loro. Noto assenza di personalità e cattiveria agonistica»
Vlahovic è alla terza panchina di fila: proverebbe a rilanciarlo o è più propenso a una cessione?
«Vado controcorrente rispetto all’opinione pubblica: io darei fiducia a Dusan. I suoi gol Vlahovic li sempre fatti e può essere ancora utile alla Juve».