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Dopo essere scivolato al secondo posto a -2, Conte ha dato 6 punti in cinque partite al Gasp (CorSport)

76 giorni dalla sconfitta al Maradona, 3-0 per l’Atalanta. Allora c’era Kvara, oggi c’è Neres, “uno degli uomini della svolta e della grande rimonta”

Dopo essere scivolato al secondo posto a -2, Conte ha dato 6 punti in cinque partite al Gasp (CorSport)
Db Milano 29/10/2024 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Sul Corriere dello Sport, Fabio Mandarini analizza il momento del Napoli. Kvaratskhelia è andato al Psg, Neres ha preso il suo post, domani la sfida in casa dell’Atalanta dopo la sconfitta la Maradona per 3-0. Ma il Napoli ha Conte in panchina.

Dall’Atalanta all’Atalanta: 76 giorni dalla sconfitta al Maradona per 3-0 senza Kvara e con Neres

Sul Corriere dello Sport si legge:

Il Napoli, dicevamo, si cimenterà per la prima volta senza Kvaratskhelia: ha già vinto tre volte in sua assenza con Udinese, Fiorentina e Verona, e a Marassi con il Genova ha costruito il successo nel primo tempo con Khvicha in panchina, ma questa volta è diverso. Tecnicamente e psicologicamente: Conte ha perso una stella e un’arma. Un colpo allo stomaco della capolista, reduce da cinque vittorie consecutive e ora pronta a sfidare una diretta concorrente a 76 giorni dalla sconfitta al Maradona. Tre a zero per la Dea, con Kvara nel tridente ma senza Neres. Uno degli uomini della svolta e della grande rimonta: dopo le sconfitte con Atalanta e Lazio, e dopo essere scivolato al secondo posto a -2, Conte è stato capace di dare 6 punti in cinque partite al Gasp. Bloccato tre volte sul pareggio nelle ultime tre con Lazio, Udinese e Juventus. Mantenendo però l’imbattibilità da 15 giornate (24 settembre).

Conte: «Non me la sento di dire che è sfida scudetto, l’Atalanta ci aiuterà a capire a che punto siamo»

La conferenza stampa di Antonio Conte alla vigilia di Atalanta-Napoli in programma domani sera.

L’Atalanta, dopo la sconfitta disse: “Oggi sono più forti di noi”. Da allora allora il Napoli ha vinto sette partite su nove, esiste un gap da colmare?

«Se vedi l’Atalanta, ha vinto undici partite consecutive. Stiamo parlando di una squadra che forte era e forte è rimasta. È consapevole perché hanno vinto l’Europa League battendo i campioni di Germania. È una realtà da un po’ di tempo ma quando vinci acquisisci stima e consapevolezza di giocarsela con tutti. Anche con il Real Madrid, è stata una partita apertissima. Dobbiamo concentrarci su di noi. Il Napoli è cresciuto da quella partita, dobbiamo continuare questo processo. Abbiamo bisogno di queste partite per misurarci e capire come stiamo, quanto manca, quanto c’è da lavorare per avvicinarci sempre di più e sperare un giorno di vincere».

Domani sfida scudetto, partita così importante aiuta a superare la partenza di Kvara?

«Quando si è trovata la soluzione di uscita, il gruppo ha dovuto metabolizzare la partenza. La realtà quotidiana ti impone di metabolizzare subito, cercare di impegnarti ancora di più per sopperire a qualsiasi situazione che può sembrare penalizzante per la propria squadra. La classifica dice che siamo primi e l’Atalanta è vicina come c’è l’Inter. Non me la sento di dire che è una sfida scudetto, so che dobbiamo fare gli step. Ancora è troppo presto per farmi dire che una nostra partita sia una sfida scudetto. Andiamo avanti per la nostra strada e mettere fieno in cascina. Ne abbiamo messo e questo ci consente di andare domani a Bergamo e non essere impiccati dal risultato. Sono sfide che ci devono parlare, far capire a che punto siamo del nostro percorso».

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