ilNapolista

È un Napoli di corto muso, cinque 1-0 su 13 vittorie: la metamorfosi di Conte in Allegri (Gazzetta)

Cinque vittorie di corto muso che mettono in discussione un po’ se stesso. L’Inter di Conte per raggiungere cinque 1-0 impiegò un anno intero, chiuse con il secondo attacco (89 gol)

È un Napoli di corto muso, cinque 1-0 su 13 vittorie: la metamorfosi di Conte in Allegri (Gazzetta)
AC Milan's coach Massimiliano Allegri (L) and Juventus' coach Antonio Conte are pictured during the Serie A football match Juventus vs AC Milan on October 6, 2013 in Turin. AFP PHOTO / ALBERTO LINGRIA (Photo by ALBERTO LINGRIA / AFP)

Il Napoli di Conte ricorda un po’ le squadre allenate da Massimiliano Allegri. Solo nei risultati, come fa notare bene la Gazzetta a firma Antonio Giordano. In 13 vittorie stagionali, cinque di queste sono arrivate grazie a cinque 1-0. Cinque partite di corto muso che permetto al Napoli e a Conte di guardare tutti dall’alto della classifica.

Leggi anche: Il Napoli di corto muso: dipinti come avversari (se non nemici), Conte e Allegri si ritrovano dalla stessa parte

Conte un po’ come Allegri e lontano da Conte interista

Scrive la Gazzetta:

Non l’avreste mai detto di ritrovare Massimiliano Allegri dentro Antonio Conte ed ora che sta succedendo, statisticamente parlando, il calcio rimette in discussione un po’ se stesso, le teorie, le tesi, le logiche e pure qualche argomentazione. Di corto muso si vince, eccome, a volte si stravince anche, però per adesso basta ed avanza per starsene comodamente lassù, dove osano mica solo le aquile, dove il panorama è invitante e l’orizzonte affascinante: diciotto partite dicono qualcosa (poco o tanto, dipende dalle prospettive) però quei cinque 1-0 del Napoli su 13 vittorie rappresentano una traccia che segna un mutamento genetico (o forse no, semplicemente casuale) e una diversità dal passato.

Questi risultati sono “un indicatore, persino uno spartiacque, tra la tendenza dell’ultimo Conte campione d’Italia e il primo Conte napoletano, il restauratore di un club che dopo essersene andato in giro per 14 anni in Europa ed aver conquistato tre coppe Italia, una Supercoppa e uno scudetto s’è ritrovato affossato nel vuoto pneumatico d’un decimo posto. Il Conte nerazzurro, quello che festeggiò alla sua seconda stagione, per collezionare cinque successi di misura impiegò un anno intero, chiuse dominando e divertendosi, con 89 gol, il secondo attacco, alle spalle della «diabolica Dea» di Gasperini”. 

Poi c’è anche l’altro lato della medaglia:

“Il Napoli di Conte ha mostrato una personalità spiccata, ha domato le insidie altre volte (2-1 a Genova, 2-1 al Maradona contro il Parma), sostanzialmente ha saputo gestire le difficoltà momentanea accontentandosi di quel gol e di un’andatura offensiva in controtendenza con i precedenti del proprio allenatore“.

ilnapolista © riproduzione riservata