La Juve ha tre partite delicate: derby, Atalanta e Milan. Al faraonico mercato estivo fa da contrappeso un mercato di riparazione fin qui immobile
La Juventus ha perso Bremer il 2 ottobre, ma non ha ancora trovato un suo sostituto, che avrebbe fatto magari comodo al club per affrontare un numero elevato di partite e soprattutto importanti. Ma c’è una questione più profonda sotto questo aspetto di calciomercato: i club non possono più permettersi di spendere senza prima aver incassato.
La Juventus non ha ancora il sostituto di Bremer
Scrive Alessandro Vocalelli sulla Gazzetta dello Sport:
Il discorso, sia chiaro, vale anche più in generale. Perché il calciomercato ci ha abituati a rincorse frenetiche dell’ultima ora, mentre qualcuno prova a mettere un piede nello spiraglio e qualcuno che lancia i documenti, dopo averli piegati come fossero aeroplanini. È una storia che si ripete, su cui si ironizza, si scherza, con un sorriso che fa parte della letteratura. Ora però viene da chiedersi, e l’esempio in questione riguarda la Juve, se quest’abitudine del calciomercato – di fare sempre tutto in extremis – non si trasformi a volte in un boomerang. Fa una certa impressione che dopo 100 giorni – ne sono passati tanti dal 2 ottobre, quando Bremer si è fatto male a Lipsia – i bianconeri non abbiano ancora un sostituto del brasiliano. Un sostituto che sarebbe stato utilissimo già in Supercoppa e avrebbe permesso di guardare con più tranquillità al trittico che si presenta alle porte nel giro di sette giorni: il derby con il Torino, il recupero di martedì con l’Atalanta e lo “spareggio” Champions con il Milan di sabato prossimo. Nella migliore delle ipotesi sarebbe se non impensabile, quantomeno difficile, immaginare di poterlo schierare in campo nella settimana più delicata del campionato.
La Juve potenzialmente è ancora in corsa per tutto, ma gli umori possono cambiare in un batter d’occhio. E allora: non è che così non si possa giocare, ma di sicuro questo tris di sfide delicatissime verrà affrontato con un retropensiero: non si poteva davvero pensare a rinforzare la rosa e consentire un po’ di turnover a chi andrà in campo? E se, considerando la stagione, qualcuno dovesse prendersi un raffreddore? Tutto questo, dicevamo, con un problema sul tavolo chiarissimo già da inizio ottobre. Sono passati oltre tre mesi, tra altri tre mesi sarà pronto Bremer e non esisterà più il problema. La verità è che tutti, non solo il club bianconero, devono guardare al bilancio e nessuno può permettersi di spendere prima di avere incassato. Stiamo parlando di un club che in estate si è esposto per oltre 150 milioni e non tutti per la verità messi a frutto. Il risultato è che alla faraonica campagna estiva fa da contrappeso un mercato di riparazione così difficile da mettere in moto.