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Fabrizio Romano: «Le mie migliori notizie le ho avute da persone che nessuno immaginerebbe»

A L’Equipe: «Lavorare per un club? Me lo hanno proposto più volte, ma non sono interessato. Ho imparato a non reagire agli insulti sui social»

Fabrizio Romano: «Le mie migliori notizie le ho avute da persone che nessuno immaginerebbe»

Il noto esperto di calciomercato Fabrizio Romano è stato raggiunto da L’Equipe per un’interessante intervista a tutto tondo. Il giornalista si è espresso sugli inizi del suo lavoro e poi sulle specificità di quest’ultimo: Fabrizio vive letteralmente al telefono, ha fonti di ogni tipo che giornalmente – minuto e momento – gli passano le notizie più svariate e raramente sbaglia. Poi un piccolo passaggio sulla “competizione” tra esperti di mercato (che c’è e si vede, e fa un po’ sorridere ndr) o meglio una frecciatina: arrivare per primi non dev’essere un’ossessione.

Ecco qualche sua risposta:

Sul suo canale YouTube, la foto di copertina la mostra con il telefono all’orecchio.
«È la mia terza mano! Il telefono è la base della mia attività, non me ne separo mai. Durante alcune finestre di mercato, posso usarlo fino a diciannove o venti ore al giorno.»

Chi sono i suoi contatti per ottenere o verificare informazioni?
«Le mie migliori notizie le ho avute da persone che nessuno immaginerebbe. Il mercato dei trasferimenti è cambiato molto negli ultimi dieci-quindici anni. Prima, circa il 75% delle informazioni proveniva dai club. Oggi ci sono cento modi diversi per ottenerle: agenti, giocatori, fratelli, fidanzate, genitori… Ogni situazione richiede un approccio diverso.»

Fabrizio Romano e il suo modello economico

Qual è il suo modello economico?
«Ho una regola: non far pagare i miei lettori. Mi hanno proposto di creare app a pagamento con le mie notizie, ma ho sempre preferito un modello basato sulla collaborazione con marchi che acquistano visibilità. In questo modo, posso condividere informazioni gratuite e immediatamente disponibili.»

È importante essere i primi a pubblicare una notizia?
«Arrivare per primi è fondamentale, ma non deve diventare un’ossessione. La priorità è fornire un’informazione corretta, ricca e completa.»

Le è mai capitato di pubblicare notizie inesatte?
«A volte, per quanto si verifichi, la specificità di una situazione può complicare le cose. Ad esempio, avevo scritto che Georginio Wijnaldum avrebbe firmato per il Barcellona, con un accordo verbale. Alla fine, è andato al Psg, che aveva offerto tre volte di più. In cinque minuti tutto può cambiare!»

Come reagisce alle critiche sui social?
«In passato mi ferivano molto. Con il tempo ho imparato a relativizzare. Non si può reagire sempre a commenti anonimi che spesso non hanno alcuna base reale.»

Si immagina a lavorare un giorno per un club?
«Me lo hanno proposto più volte, ma non sono interessato. Se dovessi cambiare, sarebbe per raccontare il gioco e le belle storie del calcio.»

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