“Intanto le ex farfalle hanno sollecitato la Procura generale del Coni a fissare una data per il nuovo processo a Maccarani, che sarà promosso da due procuratori esterni”
La Federazione Ginnastica d’Italia (FGI) si trova in un momento di profonda confusione a seguito dello scandalo che ha coinvolto l’ex direttrice tecnica delle Farfalle, Emanuela Maccarani, e il presidente Gherardo Tecchi. Quest’ultimo ha recentemente rinunciato alla ricandidatura, aprendo la strada a un nuovo corso per l’organizzazione. Il focus si sposta ora sull’etica e sulla giustizia interna, con l’obiettivo di ristabilire la credibilità e tornare a concentrarsi sui successi sportivi.
La Commissione federale di garanzia ha richiesto copie delle intercettazioni della Procura di Monza relative al caso, che potrebbero avere conseguenze significative per il procuratore federale Michele Rossetti. Rossetti è finito al centro delle polemiche per aver definito le atlete che accusavano Maccarani di abusi come «due str… che dicono cose che hanno avuto una risonanza paurosa». Il suo incarico scade a ottobre, ma il rischio di una rimozione anticipata è concreto. Ne scrive oggi Il Corriere della Sera sulle sue colonne.
Abusi ginnastica, il procuratore federale rischia la rimozione (Corriere della Sera)
Scrive così il quotidiano:
“Ieri intanto le ex farfalle e l’associazione Change the Game hanno sollecitato la Procura generale del Coni a fissare una data per il nuovo processo sportivo nei confronti di Maccarani e della sua assistente Tishina, procedimento davanti al Tribunale della ginnastica nel quale il ruolo sarà promosso da due procuratori esterni già nominati dal Coni. Le questioni aperte sono l’eventuale deferimento di altri soggetti (presidente o vicepresidenti federali) e la convocazione di testimoni esclusi nel primo processo, dove — secondo la Procura di Monza, che attende a giorni la decisione sul rinvio a giudizio penale — la lista venne compilata in accordo con l’incolpata Maccarani”.
La vicenda italiana richiama da vicino le decisioni prese dalla Gymnastics Ethics Foundation (Gef), organismo indipendente della Federazione Internazionale. La Gef ha recentemente sanzionato duramente i vertici tecnici e la Federazione dell’Azerbaigian per maltrattamenti, abusi fisici e verbali, oltre che per la mancanza di controllo. Tra le accuse figurano episodi di allenamenti imposti nonostante le condizioni di salute degli atleti, simili – in modo inquietante, ricorda il quotidiano – a quelli denunciati in Italia.