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Giuntoli: «Tomori interessante ma dipende dal Milan. Mai parlato con lo United per Zirkzee»

A Mediaset: «Yildiz in panchina? Credo sia più un discorso tattico che tecnico. Prendere un difensore è urgente ma il mercato di gennaio è complicato»

Giuntoli: «Tomori interessante ma dipende dal Milan. Mai parlato con lo United per Zirkzee»
Mg Milano 02/12/2022 - Gran Gala' del Calcio Aic 2024 / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli

Cristiano Giuntoli, Managing Director Football della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Mediaset a pochi minuti dalla semifinale di Supercoppa Italiana contro il Milan: «Frustrata forse per i tanti infortuni avuti, ci può mancare qualche punto ma stiamo iniziando a vedere un po’ di luce. Siamo fiduciosi».

Giuntoli: «Prendere un difensore è urgente»

Sorpreso dall’esclusione di Yildiz?
«In una finale il mister vuole cercare di gestire le forze, credo sia più un discorso tattico che tecnico».

Urgente l’arrivo di un difensore?
«Si, è urgente ma il mercato di gennaio è molto complicato. Le carte le scopriranno più avanti. Stiamo aspettando la soluzione più giusta per noi».

Tomori fuori dal mercato?
«Non lo so, dovresti chiedere a loro. Certamente è un giocatore interessante, ma dipende molto dagli altri. Prima dobbiamo aspettare le loro esigenze, ci sono dinamiche differenti e ci vuole un pochino di pazienza».

Zirkzee può arrivare?
«Col Manchester non ci abbiamo mai parlato, loro hanno situazioni da risolvere. La Juventus deve stare alla finestra, ma ancora non c’è niente».

La Juventus di Thiago lotta per la Conference, può mai preoccuparsi di Danilo?

Cristiano Gatti sul Corriere dello Sport fotografa lo stato della Juventus e lo stile con cui ha messo alla porta Danilo. La rottamazione di Motta e Giuntoli continua con scelte decise e nette. Il brasiliano è stato asciato a casa in occasione della Supercoppa in Arabia.

A proposito della Juventus, Cristiano Gatti scrive sul Corriere dello Sport:

A poche ore dalla Supercoppa d’Arabia, Danilo resta giù. Cioè scartato una volta per tutte. Il modo? Inutile cercarlo sul Galateo di monsignor Della Casa: è un altro stile. È il nuovo che avanza, tutto sta a capire se sta venendo avanti o se invece non vada inteso come un nuovo di cui nessuno sa già più cosa farsene.

Resta quest’ultima pagina, di per sé triste e avvilente: un campione rimasto cinque anni a Torino nel modo più serio e rispettabile, un sobrio campione casa-bottega, si ritrova i bagagli a terra e guarda da lontano il decollo dell’aereo verso Riyad, senza che nessuno gli faccia nemmeno ciao con la manina. Gli negano anche la suggestione dell’ultima sfida. E quando l’aereo farà ritorno, con gli inizi del nuovo anno, lui sarà cortesemente pregato di girare alla larga, di allenarsi in proprio, di trovarsi una squadra. Amen.

Bisognerebbe proprio trovarlo il genio che definisca Danilo bollito. Ma per Motta e la Juve di Motta, evidentemente, è così. Evidentemente, nella squadra stellare che ancora non c’è, Danilo risulta un fastidioso impedimento. Si leggerebbe sull’Adani, il manuale mai scritto del calcio radical-chic, che il profilo non rientra nel progetto. E tanti saluti alla gratitudine, al rispetto, alla dignità. La Juve sta lottando duramente per un posto in Conference League, può preoccuparsi di Danilo?

Ma tra i mille modi per dirsi addio, questo sembra il milleunesimo: sa di acido, ha un fondo di metallo, lascia la bocca legata. Se poi è questo il nuovo stile, bisognerà farsene una ragione. Il progetto (dall’Adani) prevede carta bianca e mani libere all’architetto, senza se e senza condizionamenti, dunque anche la rottamazione di Danilo entra nel pacchetto Motta come tutte le altre scelte molto nette e molto decise (a proposito, Kean manda i suoi saluti)

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