Due amici con idee quasi uguali si sfideranno questa sera in Champions con i loro club, City e Psg. Entrambi sono stati artefici della cosiddetta “filosofia blaugrana”.
Questa sera si affronteranno in Champions Psg e Manchester City. Sarà anche una sfida tra i due allenatori spagnoli Luis Enrique e Pep Guardiola, entrambi ex Barcellona.
Guardiola e Luis Enrique, gli amici ossessionati dalle tattiche e artefici della filosofia blaugrana
L’Equipe scrive:
Sono entrambi ossessionati dalle tattiche di gioco, quasi quanto di se stessi, e questo è senza dubbio ciò che meglio definisce Luis Enrique e Pep Guardiola nella loro seconda vita da allenatori. I due tecnici sono stati in passato fianco a fianco, separati ma mai lontani. La prima grande esperienza comune è arrivata alle Olimpiadi de 92. In tempi in cui la Roja non era ancora una macchina vincente, c’era tanta unione nel gruppo. Non sono stati i calciatori più talentuosi del Barça, ma hanno sempre avuto molta complicità. Quando Luis Enrique si è sposato nel 1998, Guardiola era presente al matrimonio. Nei loro spogliatoi, le discussioni sono incessanti intorno alle scelte di chi far giocare. Erano già maniaci del gioco quando non allenavano ancora. Nel 2005, mentre stavano preparando i loro diplomi da allenatori, il Barça li ha accolti per il loro tirocinio di osservazione: hanno fatto tante domande sulla Masia, soprattutto sulle disposizioni in campo.
Un approccio molto lontano dalla loro attuale immagine di tecnici orgogliosi e autoritari. Il loro club del cuore offre loro la loro prima opportunità a capo della squadra giovanile. Guardiola nel 2007-2008, Luis Enrique gli succedette fino al 2011. A quel tempo conducevano anche delle sessioni di allenamento insieme con la prima squadra. Entrambi hanno implementato nel Barça la cosiddetta “filosofia blaugrana”. Ieri in conferenza Luis Enrique ha dichiarato sul suo collega: «Pep è un numero 1, un riferimento, un allenatore unico, che ha dato un’innovazione al mondo del calcio. Ha spianato la strada di molti allenatori che sono venuti dopo di lui». Anche il tecnico del City ha parlato del suo ex compagno di nazionale: «Siamo molto legati, gli voglio molto bene. Abbiamo grande alchimia. Come tutti gli amici, potremmo non vederci per molto tempo, ma ci saremo sempre l’uno per l’altro. Mi piace il modo in cui gioca. Mi piace quello che ho visto da questo Psg, una squadra giovane, con molte qualità».