Al Guardian: «Mi ha dato sicurezza, anche se ho solo 19 anni non mi sento un calciatore “giovane” per tutto quello che ho vissuto».
L’ex Juventus e Roma Dean Huijsen sta mostrando il suo gran potenziale al Bournemouth in questa stagione. Già 2 gol in Premier League per il difensore olandese, naturalizzato spagnolo. La sua intervista al Guardian.
Huijsen: «Rifiutai il Real Madrid perché l’Italia è la miglior palestra per i difensori»
«Penso di essere abbastanza calmo quando gioco, prendo le mie decisioni e non mi faccio prendere dal panico.
Ha debuttato con la Juventus a 18 anni, rifiutando due anni prima di approdare al Real Madrid:
«L’Italia è rinomata per essere una grande palestra per i difensori. E durante il mio periodo lì, l’ho potuto constatare. Ho imparato molto, come posizionarsi, come segnare in area, dove stare per gli intercetti, un po’ di tutto. Sono davvero felice di aver preso la decisione di andare in Italia. Ovviamente il Real Madrid è un grande club, è vicino casa mia, ma in quel momento è stata la decisione migliore per me».
La famiglia di Huijsen si è trasferita dai Paesi Bassi in Spagna quando lui aveva cinque anni:
«La mia casa è la Spagna. Se ho alcuni giorni liberi o vacanze, torno a casa. Mi sento più spagnolo che olandese».
Ha dichiarato inoltre:
«Chi non vorrebbe giocare le competizioni europee? Penso che a tutti piacerebbe. Sarebbe storico poterci riuscire con il Bournemouth. Siamo imbattuti da 10 partite e stiamo facendo bene. Dobbiamo solo continuare a lavorare sodo, rimanere umili e continuare a dimostrare la nostra forza».
Huijsen ha anche elogiato il lavoro fatto con Mourinho alla Roma:
«José è stato fantastico anche se non sono stato con lui per molto tempo. È stato davvero bravo con me e mi ha dato un’opportunità e gli sarò sempre grato per questo. Ha creduto in me e penso che quando qualcuno come lui crede in te è molto speciale, soprattutto per un ragazzo giovane. Mi ha dato sicurezza e questo mi aiuta anche ora. Anche se ho solo 19 anni mi sento come se avessi vissuto già tanto in carriera e questo mi aiuta. Non mi sento un giocatore “giovane”».