The Athletic elenca “i maestri” della lettura di gioco, ci sono anche Lampard, Messi e Rodri. L’ex Chelsea: «Prima di prendere palla, Rodri controllava cinque volte cosa accadesse alle sue spalle».
The Athletic dedica un pezzo ai calciatori che sono stati degli “scanner”, ovvero coloro che prevedevano già cosa avrebbero dovuto fare una volta che la palla era in loro possesso. Tra questi, Lampard, Xavi, Messi, ma anche il vincitore dell’ultimo Pallone d’oro Rodri.
I calciatori “scanner”, Xavi: «Mi chiamavano la ragazza dell’esorcista per quante volte girassi la testa in campo»
Fu proprio Lampard a scoprire che lo spagnolo del City faceva parte di questa tipologia di calciatori, in una masterclass tenuta con i centrocampisti:
«Ho fatto una corsa di 50 secondi, lui è andato in profondità, ha preso palla, ha controllato cosa accadesse alle sue spalle cinque volte e poi ha messo Gundogan davanti alla porta. Penso che sia qualcosa che viene naturale ad alcune persone e altri devono lavorarci sopra. È qualcosa di cui ho sempre parlato molto con i giocatori più giovani. Se non si fa in tempo, un passaggio del genere può poi rallentare il gioco; quindi l’idea di “scansione” e di intelligenza del calcio vale quanto l’esecuzione del passaggio».
Anche l’ex Chelsea era uno “scanner”. Jordet, professore alla Norwegian School of Sport Sciences, ha osservato 117 giocatori dal 1997, valutando Lampard come il più efficiente sotto questo profilo. Una clip di 16 secondi in azione col Chelsea nel 2009 fornisce un’illustrazione perfetta. La testa di Lampard gira costantemente da una parte all’altra, scrutando tutto ciò che lo circonda: compagni di squadra, avversari, spazio. «Lo facevo non intenzionalmente, probabilmente ne ero un po’ consapevole, ma non pensavo di farlo a questi livelli» spiega.
Alcuni calciatori, spiega The Athletic, lo fanno istintivamente. Lionel Messi, perlustrando il campo alla ricerca di informazioni, si vede spesso spostare lo sguardo da una parte all’altra. Come prima di impostare il gol di apertura dell’Argentina contro l’Olanda nei quarti di finale della Coppa del Mondo 2022. Tutto sembra essere già una mappa nella sua mente.
«Mi chiamavano “la ragazza dell’esorcista”. Non giro la testa a 360 gradi come lei, ma ci sono state partite in cui l’ho ruotata più di 500 volte. E’ come un’ossessione. Non solo in campo, anche quando entro in una stanza, devo vedere come sono state posizionate le sedie, i tavoli» ha dichiarato Xavi in un’intervista a So Foot nel 2018. Jordet ha raccontato: «Ho sentito dire che quando Xavi era un giovane giocatore aveva paura di tutti i calciatori fisicamente superiori a lui, e il modo per assicurarsi che non potessero toccarlo era sapere sempre da dove cercassero di colpirlo».
«In Premier League ora, è importante “scansionare”; se non lo fai, non hai possibilità di emergere. L’allenatore ti dice continuamente “guardati alle spalle”», aveva raccontato Declan Rice, centrocampista dell’Arsenal.
Per Fabregas, continua The Athletic, vincitore della Coppa del Mondo 2010, la cosa più importante nel calcio è che un giocatore già conosca il prossimo passaggio che farà.