ilNapolista

I rapporti tra Conte e l’Inter sono gelidi, le pareti di Appiano ancora tremano nel suo ricordo (Gazzetta)

La porta sbattuta in faccia da Antonio dopo il tricolore 2021 non è mai andata giù né al tifoso medio né ai dirigenti nerazzurri

I rapporti tra Conte e l’Inter sono gelidi, le pareti di Appiano ancora tremano nel suo ricordo (Gazzetta)
Mg Milano 10/11/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

I rapporti tra Conte e l’Inter sono freddini se non gelidi (Gazzetta)

La Gazzetta torna sulla frattura che portò alla separazione tra Conte e l’Inter. Ricorda che quella frattura non è mai stata sanata. I rapporti sono gelidi. E ora le parti si ritrovano l’un contro l’altra nella lotta scudetto.

Scrive la Gazzetta con Filippo Conticello:

Non che Simone Inzaghi non sappia infuriarsi quando serva, ma le pareti di Appiano tremano ancora nel ricordo di Antonio Conte. Oggi i rapporti tra il vecchio generale e l’Inter tutta sono freddini, se non gelidi

Il passato, però, qui complica tutto: la porta sbattuta in faccia da Antonio dopo il tricolore 2021 non è mai andata giù né al tifoso medio né ai dirigenti nerazzurri. In quel momento Conte pensava che il ciclo fosse già finito, ma il meglio doveva ancora venire.

Nel 2019 Conte era il Papa straniero arrivato a Milano per fare miracoli

Nel 2019 era il Papa straniero arrivato a Milano per fare miracoli (in parte ci è pure riuscito), oggi Conte parla con un megafono al cuore di Napoli e progetta la più diabolica delle vendette. Lui che in nerazzurro è passato via come un ciclone tropicale: veloce, ma forte abbastanza da travolgere tutto. Le fondamenta di questo ciclo vincente affondano, infatti, proprio in quel biennio contraddittorio, ruvido come lo stesso carattere dell’allenatore. L’epopea del Conte nerazzurro, azzoppata dal covid, è stata attraversata sia da gioie purissime come lo scudetto sia da rimpianti come una Europa League persa sul più bello. Risultati a parte, non c’è niente che in quell’epoca non sia passato sotto lo sguardo maniacale di Antonio, dai giardinieri fino alla macchinetta del caffè. Così Appiano era diventato un bunker: l’Inter contiana dentro, tutto il mondo fuori. A parte brevi momenti di quiete, però, scorrevano in parallelo le tensioni con la società cinese e con la dirigenza italiana che l’aveva scelto. 

ilnapolista © riproduzione riservata