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Walker è uno dei calciatori più citati dell’ultimo decennio, ma solo grazie al giornalismo gossip (Guardian)

“Un giocatore fortissimo ridotto a preda dei tabloid. Un’intera industria di contenuti pruriginosi che basa il suo valore di notizia sul fatto che è un calciatore di successo, senza mai menzionare il calcio”

Walker è uno dei calciatori più citati dell’ultimo decennio, ma solo grazie al giornalismo gossip (Guardian)
Manchester (Inghilterra) 17/05/2023 - Champions League / Manchester City-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: Kyle Walker ONLY ITALY

Kyle Walker lascia il Manchester City. Si dice che potrebbe venire al Milan. Ha 34 anni. Uno dei motivi dell’addio alla Premier è il gossip. E su questo si impunta una delle più brillanti firme sportive del giornalismo inglese, Jonathan Liew. Sul Guardian scrive che “il giornalismo di gossip sulle celebrità potrebbe essere la forma più strana della lingua inglese mai inventata: un gergo da scioglimento del cervello di molteplici nomi composti, fatti come aggettivi, aggettivi come esclamazioni, esclamazioni come fatti. Le virgole meno come punteggiatura e più come una sorta di scelta di vita. Un intero tessuto spurio di quasi verità sfornato dalla testimonianza non attribuita e incontrastata di “amici intimi”, sebbene il tipo di amici intimi felici di rivelare i tuoi segreti personali più intimi a un giornalista di tabloid”.

“Questo, per la maggior parte, è come è stata registrata la vita di Kyle Walker. Basandosi solo sulla sua impronta mediatica, Walker potrebbe benissimo essere uno dei calciatori inglesi più citati dell’ultimo decennio, e in gran parte per questioni non correlate a nulla di ciò che ha fatto in una transizione difensiva. Cerca su Internet questo giocatore con 93 presenze in nazionale e praticamente ogni medaglia a livello di club e verrai sommerso da vari bocconcini di pettegolezzi sulle celebrità ricchi di parole chiave che nuotano nei simboli della sterlina, nei prezzi delle case e nelle foto gigantesche strappate da Instagram. È abbastanza strano, no?”.

Un’intera industria di contenuti salaci su Kyle Walker che basa il suo valore di notizia sul fatto che è un calciatore di successo, senza mai menzionare il calcio. E non è nemmeno un dominio esclusivo delle pagine di gossip. I social media sono da tempo un terreno fertile per le chiacchiere su Walker, solitamente basate sul fatto che ha diversi figli (lol) con più di un partner (lol lol!)”.

Il punto di Liew, lo scrive, non sono le scelte di vita di Walker. “In parte perché credo fermamente che la vita personale di Walker sia affar suo, in particolare quando sono coinvolti il ​​benessere e la sensibilità dei bambini piccoli. Ma soprattutto perché non me ne potrebbe fregare di meno. E perché dovrebbe interessare a voi?”. Il punto è di carattere generale.

Dietro tutto ciò, si dilunga Liew, è nascosto un giocatore fortissimo, “Ha aggiunto livelli e toni al suo gioco che non sapevamo nemmeno avesse: ala sovrapposta, centrocampista ausiliario, difensore centrale in una difesa a tre. Eppure, sei titoli di Premier League e una Champions League dopo, c’è ancora qualcosa che manca quando parliamo di Walker. Forse è la messa a fuoco laser sulle sue doti fisiche, come se si potesse sopravvivere come terzino in una squadra di Guardiola per più di sette anni solo con un passo brutale. Forse è l’influenza di tutte quelle denunce sui tabloid e delle battute su Twitter, che ci incoraggiano sottilmente a vedere Walker come un’unità di carne, tutto impulso e nessuna raffinatezza, tutto corpo e nessun cervello”.

“Forse, se sei un redattore di tabloid, Walker è come vorresti che la gente pensasse che fossero tutti i calciatori. Di sicuro questo potrebbe spiegare la grottesca intrusione nella sua vita personale, il dramma umano sfruttato per contenuti spuntinabili, un’ossessione pruriginosa che sminuisce generosamente le sue imprese come atleta e che ha probabilmente contribuito alla sua partenza”.

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