In conferenza: «Il Napoli si è ritirato resosi conto dell’errore procedurale, perché è vero che il ricorso era stato fatto nei miei confronti, ma come presidente di Lega»
Prima conferenza stampa in via Rosellini per Ezio Maria Simonelli, presidente di Lega Serie A, dopo l’assemblea che ha certificato la rielezione di Luigi De Siervo come ad e definito i nuovi consiglieri di Lega.
«Oggi siamo riusciti a completare la governance, sono felice che l’amministratore delegato abbia raccolto 17 voti, conferma la bontà del lavoro fatto e sono convinto sarà anche da stimolo per il futuro. Abbiamo già fatto tante cose da quando sono entrato in carica, ho visto una Lega che, rispetto a quando avevo lasciato sei anni fa, ha cambiato pelle. Ho visto grandissime professionalità: da essere una Lega che organizzava solo il campionato è diventata una piccola media company. A Riyadh abbiamo visto un’organizzazione perfetta dell’evento Supercoppa, abbiamo ricevuto i complimenti per la regia: è stato molto appassionante vedere tutto il lavoro.
Grande qualità da tutti i punti di vista, abbiamo incrementato i rapporti anche con le autorità locali: ci consentirà di sviluppare il nostro calcio in un’area che ha fame di calcio. Oggi atmosfera molto più rilassata: sapete che la mia elezione era stata un po’ inquinata da un procedura inesistente, il Tribunale ha attestato che tutto fosse conforme alla legge. Come sempre, finché un giudice non ti dà ragione, c’è comunque un po’ di tensione. Io ho fatto un discorso di unione, mi auguro che potremo rappresentare il calcio italiano verso l’esterno in maniera positiva. Sono molto soddisfatto».
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Simonelli: «Il Napoli si è reso conto dell’errore e si è ritirato»
Quali saranno i suoi primi atti a guida della Lega?
«Avrò bisogno di avere prima il consiglio, oggi eletto e di grande qualità. Non voglio spoilerare le decisioni che prenderemo, saranno tutte collegiali. Io in particolare mi occuperò degli aspetti politici, delle richieste della Serie A nei confronti del governo, mentre l’ad De Siervo curerà cresciti e ricavi. Vorrei una Lega che pensi a crescere, a ingrandire la torta e non a rubare la torta, non ai litigi. Se siamo uniti possiamo migliorare il prodotto e l’offerta. Ho detto ai presidenti che la credibilità la devono dare loro, con i loro modi di comportarsi. Vogliamo presentarci bene».
Ma una priorità?
«Ripeto: non voglio anticipare nulla, né prendere l’iniziativa. I problemi del calcio li sapete, che ci aspettiamo di essere ascoltati lo sapete: io ho un pallino, ma non posso pensare che sia l’obiettivo dei primi 100 giorni, forse l’ho già detto. È un bonus per i vivai, che potrebbe servire per la Nazionale, per avere futuri campioni che possano rappresentarci e farci tornare a vincere un Mondiale, l’ultimo vinto è di 18 anni fa».
Si chiude la questione proclamazione?
«È un’invenzione. Non esiste, se non in un diritto che non è quello attuale. È qualcosa costruito sul niente: quando si vota c’è un risultato e non serve proclamazione. È eletto chi ha preso la maggioranza, nel mio caso 14 voti».
Si è ipotizzata la violazione della clausola compromissoria da parte del Napoli.
«Il procedimento ex art. 700 era stato fatto dal Napoli e dall’ex consigliere Blandini. Il Napoli, resosi conto dell’errore procedurale, perché è vero che il ricorso era stato fatto nei miei confronti, ma come presidente di Lega, si è ritirato. Ieri sera ho sentito De Laurentiis, posso dire che è un capitolo chiuso».
Capitolo chiuso solo per Simonelli?
«In maniera del tutto teorica, il consigliere Blandini potrebbe anche impugnare il ricorso. Però non ne avrebbe più titolo ed è stato anche condannato alle spese. Di questioni federali non me ne occupo».