L’Equipe: entro quella data deve dichiarare di non avere debiti arretrati. Secondo l’entourage del giocatore, si discuterà sulle possibili sanzioni al Psg.
La disputa salariale tra il Psg e Kylian Mbappé per 55 milioni che il giocatore pretende dal suo ex club potrebbe riguardare anche la Uefa.
Il Psg deve convincere la Uefa entro il 15 gennaio di non avere colpe sui 55 milioni pretesi da Mbappé
Secondo quanto riportato da L’Equipe:
Per il momento non è stata ancora fissata alcuna udienza. Ma nel frattempo, il Psg deve essere ritenuto responsabile a livello europeo di questo debito. Il regolamento Uefa sulla concessione di licenze ai club e sulla redditività finanziaria impone in particolare ai club che partecipano alle coppe europee di non avere debiti nei confronti dei propri dipendenti. Il Psg deve dichiarare entro il 15 gennaio di non avere arretrati di pagamenti. Da parte del club sono sereni su come andrà la vicenda, entro quella data comunicheranno alla Uefa le informazioni richieste, come tutti i club. Secondo l’entourage di Mbappé, si deciderà tutto entro poche settimane, perché la questione è bloccata dalla fine di ottobre. E inoltre si discuterà sulle possibili sanzioni al Psg. Resta da vedere la posizione che assumerà la Uefa; il presidente del club parigino Nasser Al-Khelaifi è ancora membro del comitato esecutivo.
La Commissione disciplinare aveva dato ragione al club
L’equipe riferisce che la commissione disciplinare della Lega ha dato torto a Mbappé in merito alla controversia sugli arretrati di stipendi e bonus per un importo di 55 milioni di euro.
“La commissione disciplinare della Lega ha concluso questo mercoledì l'”inammissibilità” della richiesta dell’ex parigino”.
Proprio dopo questi due pronunciamenti, il PSG aveva poi citato in giudizio la LFP. «Siamo molto soddisfatti che la commissione disciplinare abbia deciso di non sanzionare il Paris Saint-Germain, come richiesto dal giocatore – ha dichiarato un portavoce del club –. Dichiarando la sua domanda irricevibile, la commissione disciplinare pone fine a una vicenda che è durata fin troppo».