Alla squadra manca personalità, deve imparare a rapportarsi con i calciatori. Anche la comunicazione è deficitaria: difende la squadra non rispondendo alle domande
La profonda analisi della situazione alla Continassa da parte di Tuttosport. Il responso è che la Juventus deve invertire la rotta e lo può fare solo se il suo allenatore cambia approccio. “i 12 pareggi in campionato non sono bilanciabile dalle sole due sconfitte stagionali“. Anche il derby, secondo Motta dominato nel secondo, rivela le cose che non vanno. “Se poi alla fine avesse vinto il Toro ci sarebbe stato poco da controbattere“.
“La Juventus ha perso quella cattiveria che ti permette di azzannare le partite: una qualità tipica delle grandi squadre e in particolare un marchio di fabbrica storico della Juventus”.
Thiago Motta deve imparare a rapportarsi con i calciatori
Tuttosport continua. “Manca personalità e la spiegazione, fattuale, dell’età media più bassa della rosa regge però, anche in questo caso, non può essere un alibi perché poi la verità è che nelle partite sulla carta più difficili la Juventus ha tirato fuori il carattere“.
Motta ha sempre fatto ruotare i suoi giocatori, “ma il Bologna e lo Spezia non sono la Juventus, per ambizioni e per pressioni“. “Manca una crescita caratteriale” da parte del mister. “Rapportarsi con i calciatori è un altro aspetto su cui deve ancora dimostrare di poter compiere il salto di qualità dalla provincia alla grande piazza“. I rapporti tesi con Danilo, ex capitano della squadra, la fascia di capitano passata sulle braccia di diversi calciatori, il rapporto complesso con Vlahovic e la decisione di fare a meno di Fagioli. Tutte questioni ancora aperte.
“La confusione si vede anche a livello tattico: i ruoli che cambiano danno poche certezze anche alla squadra, non soltanto ai tifosi. Nella fluidità del calcio di Motta il paradosso è la rigidità del sistema: il 4-2-3-1 quello è e quello resta, con Douglas Luiz che rimane di difficile collocazione e la necessità di sfruttare la versatilità di qualcuno, come McKennie, inventato terzino“.
Poi la comunicazione di Motta. Altro tasto dolente. La sua idea “è chiara: non rispondere in maniera diretta alle domande nelle conferenze pre e post è il suo modo di difendere la squadra. Che sia funzionale, lo dirà solo il tempo“.