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La dirigenza della Juve ha fallito, hanno portato debiti  e crisi sportiva con Giuntoli e Motta (Giornale)

Milan e Manchester United hanno liquidato gli allenatori seppure continuando a non trovare la via migliore però almeno dando un segnale di “presenza societaria”, inesistente alla Juve

La dirigenza della Juve ha fallito, hanno portato debiti  e crisi sportiva con Giuntoli e Motta (Giornale)
Juventus’ Sport Director Cristiano Giuntoli (C) greets Juventus’ Italian coach Thiago Motta (L) during the training session at JTC Continassa in Turin on the eve of their League Phase, Matchday 1 of UEFA Champions League football match against PSV Eindhoven, on September 16, 2024. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Tony Damascelli commenta sulle pagine del Giornale la giornata di campionato e l’andamento della stagione dove solo Napoli e Inter sono a livello, mentre hanno deluso Milan e Juventus

“Il campionato vive due storie, quella di chi corre verso lo scudetto avendone titoli e fame, Napoli-Inter entrambe solide e Atalanta che cade ma si rialza subito ed ha la possibilità di ribadire il censo europeo mercoledì a Barcellona. E poi c’è quella di chi non cresce, come la Lazio appunto, o si è persa per strada e ha sbagliato a fidarsi di un navigatore fasullo, come Juventus e Milan, il vertice bianconero dovrebbe attuare la stessa scelta di due grandi club, Milan e Manchester United, che hanno liquidato gli allenatori seppure continuando a non trovare la via migliore però almeno dando un segnale di “presenza societaria”, inesistente a Torino dove tutta la dirigenza ha fallito, presidente e amministratore delegato hanno portato debiti (niente sponsor) e crisi sportiva con Giuntoli e Motta, Elkann dovrebbe intervenire come fece suo nonno Gianni Agnelli azzerando cda, liquidando Montezemolo, richiamando Boniperti e Trapattoni, era il giugno del ‘91 e Maifredi veniva dal Bologna… La modestia delle due ex grandi di serie A non ha alcuna giustificazione”.

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Grande invece il lavoro compiuto da Conte al Napoli che ha decisamente svoltato rispetto alla passata stagione

“si giustifica il cammino del Napoli con l’eccezionale lavoro, alla testa e ai muscoli, compiuto da Antonio Conte al quale si possono e si debbono affiancare Inzaghi e Gasperini, giustamente esigenti ed esasperati ma almeno protetti dalla società e dai risultati del campo”.

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