“Ma può farlo come l’hanno fatto Farina, Fangio, Brabham e Hill. E solo chi non sa nulla di F1 considera quelle corse meno competitive”
I suoi secondi 40 anni Lewis Hamilton ha deciso di impegnarli nella scommessa Ferrari. Nel festeggiarne il compleanno i giornali inglesi gli concedono il beneficio del dubbio. A lui e anche alla Ferrari che s’è privata del miglior Sainz di sempre per fargli posto.
Il Guardian per esempio scrive che ora “ha tutto da dimostrare, e non solo all’esercito globale di sostenitori della squadra italiana”. In molti dicono che “potrebbe semplicemente essere troppo vecchio per competere con la generazione attualmente dominante composta da Max Verstappen, Lando Norris, George Russell e il suo nuovo compagno di squadra, Charles Leclerc, tutti sulla ventina, per non parlare della prossima generazione – Oscar Piastri, Oliver Bearman e Liam Lawson – che già gli sta alle calcagna”.
Ma lui “può fare riferimento all’esempio di tre piloti che hanno vinto il campionato del mondo nel loro quinto decennio. Nino Farina era a un mese dal suo 44° compleanno quando fu incoronato il primo campione di F1 nel 1950. I cinque titoli di Juan Manuel Fangio arrivarono tra il 1951, quando aveva 40 anni, e il 1957, quando ne aveva compiuti 46. E Jack Brabham vinse il suo terzo campionato nel 1966, all’età di 40 anni”.
Oppure “Hamilton potrebbe indicare un connazionale, Graham Hill, che aveva solo 12 settimane di ritardo sul suo 40° compleanno quando vinse il suo secondo titolo nel 1968. Solo chi ignora la storia dello sport affermerebbe che Farina, Fangio, Brabham e Hill hanno corso in un’epoca meno competitiva”.
Per il Guardian “alla Ferrari non ci sono garanzie, nemmeno per i campioni multipli. Alain Prost, Fernando Alonso e Vettel sono arrivati, come sta facendo Hamilton, aspettandosi di coronare la propria carriera con un titolo aggiuntivo vinto come membro del team più glamour dello sport. Ognuno è partito a mani vuote e deluso. L’attrattiva di diventare il decimo campione del mondo della Ferrari, riuscendo dove quegli uomini hanno fallito, comporta un rischio per la sua reputazione. Ma vincere il titolo con una terza squadra, in uno sport in cui solo Fangio ha vinto titoli con più di due, rappresenterebbe l’impresa più notevole della sua vita sportiva. La sua ricerca è la sua ultima grande scommessa”.