“Per ogni Socrates Cantona ci sono migliaia di giocatori che non oserebbero mai denunciare razzismo e omofobia senza essere sponsorizzati da un marchio di abbigliamento”
“Nessun tifoso che si rispetti dovrebbe privarsi del più grande piacere che questa Supercoppa spagnola, venduta al miglior offerente da due imbroglioni con la benedizione dei grandi club, può regalarci: approfittare delle pause delle partite per vedere che fa Georgina”. Il Paìs guarda la signora Ronaldo a margine della competizione spagnola in Arabia Saudita, per raccontare le contraddizioni dell’evento.
“Georgina sembra così a suo agio nel paese delle esecuzioni sommarie che ha persino lasciato intendere che rispetterebbe la regola del digiuno diurno nel mese sacro del Ramadan, cosa davvero sorprendente perché se abbiamo imparato qualcosa dal suo reality show su Netflix è che la modella e imprenditrice ama mangiare a qualsiasi ora, con un debole particolare per i prodotti iberici che difficilmente si adattano alle credenze religiose e alle restrizioni alimentari locali”, scrive il giornale spagnolo.
Più in generale, “è curiosa, se non strana, la capacità di alcuni sportivi, soprattutto calciatori, di astrarsi quasi completamente dalla realtà e di limitare ogni tipo di valutazione della giustizia alle decisioni di un arbitro o ai commenti di un giornalista. Per ogni Socrates, ogni Eric Cantona o ogni Toni Kroos, abbiamo centinaia, migliaia di calciatori che non oserebbero mai denunciare il razzismo, l’omofobia o il sessismo se il messaggio non fosse sponsorizzato da un marchio di abbigliamento sportivo. Oppure se non sono costretti a farlo da qualche organismo federativo, come spesso accade con la Uefa o la Fifa, molto inclini a campagne e slogan globali ripetuti su larga scala, ma troppo inclini a seppellire le loro buone intenzioni sotto montagne inespugnabili di denaro. Questa è l’unica cosa che conta in queste finte avventure: non c’è progresso o evoluzione nel sorridere mentre si riscuote il conto”.
“Georgina, almeno, ci risparmia tutti i moralismi a cui sono così inclini i nostri leader e ci invita a vivere, senza ulteriori preoccupazioni, in quel paese delle meraviglie che lei stessa ha disegnato nella sua mente”.