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L’addio di Danilo è un attacco a Giuntoli e Motta: «Le emozioni non si comprano con nessun “progetto” fantasioso»

Nel video d’addio cita Andrea Agnelli e dice: «Per rispettare tanto e lottare per i valori della Juventus non posso più fare parte di questo progetto»

L’addio di Danilo è un attacco a Giuntoli e Motta: «Le emozioni non si comprano con nessun “progetto” fantasioso»
Cm Torino 30/12/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Roma / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Danilo Luiz da Silva

Doveva essere l’ultimo saluto al suo, probabilmente, ultimo grande club. Danilo, ormai ex difensore della Juventus, piuttosto ha celato dietro il suo addio un duro attacco alla Juventus di oggi, al “progetto fantasioso” (citazione testuale) portato avanti da Giuntoli e Thiago Motta. L’ex capitano non li cita mai, ma non è difficile ipotizzare a chi siano diretti certi passaggi della lettera.

 

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Danilo: «Non posso più fare parte di questo progetto»

«Cari bianconeri, non so nemmeno da dove iniziare. Sapevo che questo giorno prima poi sarebbe arrivato ma non si è mai pronti agli addii. Sono passati cinque anni e mezzo ma per me è come se fosse stata una vita intera». Inizia così la lunga lettera di Danilo alla Juventus, pubblicata su Instagram.

«Non è mai facile separarsi da un amore e da un luogo che mi ha dato tanto, da una maglia che mi ha fatto provare grandi emozioni, in un club e una storia che mi hanno fatto ritrovare valori che mi hanno accompagno durante tutta la mia carriera e che ho imparato dai miei genitori. Ho imparato dai miei compagni a difendere questi valori con le unghie e con i denti, insegnamenti che ho passato anche ai miei figli che hanno fatto di Torino la loro casa e sono diventati grandi tifosi di questi colori. Ed è forse per rispettare tanto e lottare per questi valori è che non posso più fare parte di questo progetto. Quello che mi rende orgoglioso è di non aver mai cambiato il mio modo di essere, il mio modo di difendere il club più importante della mia storia. […]

Ai tifosi chiedo scusa per i momenti in cui posso aver deluso, mai per mancanza di impegno, di dedizione, di lavoro. E ringrazio con tutto il cuore per il modo in cui mi hanno accolto, rispettato e per il legame che abbiamo costruito durante il mio percorso dove mi sono sempre sentito un vostro rappresentate in campo. Ogni volta che ascoltavo l’inno cantato da voi allo Stadium, mi emozionavo, mi accendevo. Queste emozioni non si comprano con nessun “progetto” fantasioso. Per concludere, è giusto citare una frase che un certo signore di nome Andrea Agnelli disse una volta: “La nostra consapevolezza sarà la loro sfida, essere all’altezza della storia della Juventus. Ricordatevi, ci riconosceremo ovunque nel mondo, solo con uno sguardo”».

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