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Libero si arrampica sugli specchi pur di difendere la Juventus di Giuntoli e Thiago Motta

«Perché non concederne cinque anni anche a loro? Vincere non è l’unica cosa che conta se hai il privilegio di vedere, ad esempio, questa Inter»

Libero si arrampica sugli specchi pur di difendere la Juventus di Giuntoli e Thiago Motta
Juventus’ Sport Director Cristiano Giuntoli (C) greets Juventus’ Italian coach Thiago Motta (L) during the training session at JTC Continassa in Turin on the eve of their League Phase, Matchday 1 of UEFA Champions League football match against PSV Eindhoven, on September 16, 2024. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Libero prova ad arrampicarsi sugli specchi pur di difendere il lavoro (diciamo) di Thiago Motta e Giuntoli, ossia la Juventus post Allegri che è il demonio protagonista dell’articolo al limite del surreale. Libero si aggrappa addirittura alla massima di Kolarov sui tifosi che è sacrosanta ma andrebbe letta in direzione opposta, ossia rivolta a tutti coloro (Libero compreso) che hanno demonizzato un gigante della panchina come Allegri. Ma, si sa, gli opinionisti e i tifosotti contano più di Buffon.

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Savelli: «Se ci fossero i mai-contanti al posto di Giuntoli e Motta»

Libero, con Claudio Savelli, scrive giustamente che

Tutti così impegnati a disgustare qualcosa del proprio club da non rendersi conto che il calcio italiano sta crescendo. Sono tutte più forti, quindi è normale che siano anche tutte più in difficoltà a vincere le partite: meno male, no? No. I mai-contenti credono ancora alla fiaba del calcio semplice. Quella del «ne metti undici forti e vinci le partite».

Fin qui, il ragionamento del giornalista può essere condivisibile. Più avanti però si ingarbuglia in una Juventus diversa dal passato, dove vincere non è l’unica cosa che conta se giochi come l’Inter:

“Ci fossero i mai-contenti al posto di Giuntoli o Thiago Motta, la Juventus sarebbe prima in classifica perché… è la Juventus. Hanno provato a spiegare che non lo era più, ma nessuno sembra ascoltarli. Giuntoli, Thiago Motta e soci stanno cercando di fare in un anno – questo – tutto ciò che i loro predecessori non sono stati in grado di fare nei precedenti cinque (il riferimento è sempre Satana Allegri anche se non c’è stato in tutti e cinque gli anni, ndr). Allora perché non ne vengono concessi cinque anche a loro? Vincere non è l’unica cosa che conta se hai il privilegio di vedere, ad esempio, questa Inter”.

Ci ha ricordato il discorso con cui er Pomata, in Febbre da Cavallo, prova a spiegare a Felice il complesso di Mandrake a letto quando perdeva alle corse.

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Il problema è che la Juve non vince, pareggia e non gioca come l’Inter. Tra cinque anni vedremo.

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