Non vuole perdere la condizione faticosamente conquistata. Su Instagram fotografa la scritta della sua palestra: “La preparazione batte la paura del fallimento”.
Lukaku lo stakanovista: il Napoli ha tre giorni di riposo, lui si allena a casa (Repubblica)
Scrive Repubblica Napoli con Marco Azzi:
Non tutti i giocatori hanno staccato la spina, dopo la vittoria di sabato scorso al Maradona contro la Juventus. Romelu Lukaku è rimasto infatti barricato nella sua abitazione di Cuma, dove il bomber belga si è fatto montare una palestra personale e super accessoriata, in cui ha la possibilità di tenersi in forma persino nei momenti di relax. Attrezzi di tutti i tipi: dai pesi alla cyclette e al tapis roulant, con tanto di scritte motivazionali sulle pareti per trovare sempre gli stimoli giusti, che sono necessari a un atleta non più in erba (31 anni compiuti) per mantenersi sempre al passo di compagni di squadra e soprattutto avversari più giovani di lui.
Lukaku ha una struttura muscolare imponente e nella sua carriera ha sempre dovuto combattere anche con la bilancia, sapendo di correre più di altri il rischio di finire in sovrappeso. Per questo i tre giorni di vacanza concessi da Conte al Napoli potevano diventare addirittura un fastidioso boomerang per Big Rom, che non ha alcuna intenzione di gettare al vento i sacrifici fatti nei mesi scorsi per rimettersi al passo del gruppo azzurro, dopo aver saltato suo malgrado entrambe le fasi del ritiro estivo: a Dimaro e poi a Castel di Sangro.
Lo stakanovista Lukaku non ci ha fatto caso e si è dato da fare nella sua abitazione di Cuma, postando su Instagram un eloquente video che lo ritrae in piena attività, alle prese con gli attrezzi della sua personalissima palestra casalinga. Sullo sfondo una lunga scritta motivazionale, in bella vista tra la parete e il soffitto. “La preparazione batte la paura del fallimento”. E poi il sequel. “ Lascia stare il rumore e mettiti al lavoro per vincere a tutti i costi: inizia qui il lento cammino verso i successi finali”.
Lukaku e l’incompetenza dei tifosotti (il Napolista)
Meno male che Lukaku non segnava mai gol pesanti. Viene da ridere ripensando alle montagne di corbellerie (anzi usiamo la parola giusta: cazzate) che siamo stati costretti a sorbirci da quando Lukaku è arrivato a Napoli. La varietà è talmente ampia che servirebbe un’enciclopedia per riportare tutte le castronerie dette e/o scritte sul belga. D’altronde ci siamo sciroppati persino quelle su Conte, figuriamoci Lukaku. Che è stato trattato come se nella vita facesse un altro lavoro. Dicono che sia la bellezza del calcio: consentire a tutti di dire la propria.
Sta di fatto che una delle frasi più gettonate ascoltate su di lui è stata: «Sì, segna un po’ di gol ma solo contro le squadre scarse. Nelle partite che contano, non la prende mai». È l’implacabile legge del tifosotto, che è una sorta di legge di Murphy calcistica. Qualsiasi cosa dica, vuol dire che la verità è all’esatto opposto. Fin qui, Lukaku ha segnato nove gol in campionato. Quinto nella classifica marcatori. Di questi nove gol, due hanno firmato le vittorie più prestigiose della stagione. La rete decisiva a Bergamo, di testa (ah dicevano pure che di testa non la prendeva mai, of course). E contro la Juventus: un calcio di rigore esemplare, tirato con freddezza marziana. Fin qui per distacco i due gol più pesanti del campionato.
A questi ne vanno aggiunti altri. Innanzitutto la rete del vantaggio a San Siro contro il Milan. Rete alla Lukaku di potenza, che ha aperto la strada del successo contro la squadra allora allenata da Fonseca. Il gol contro la Roma di Ranieri, tocco nell’area piccola ha consentito di portare a casa la vittoria di corto muso.
Anche altri sono stati decisivi. Il pareggio a Udine, di potenza. Il rigore che ha consentito di ipotecare la vittoria di Firenze. Rigore segnato a De Gea dopo che aveva sbagliato quello contro il Venezia. Decisivo anche il rigore trasformato a Napoli contro il Como: quella rete consentì alla squadra di Conte passare in vantaggio. E va ricordato che il Napoli viene da stagioni in cui il rapporto con i calci di rigore era a dir poco problematico.
Ed evitiamo di approfondire il ruolo fondamentale che ricopre Lukaku nel Napoli. Tanto sarebbe tempo perso. Quasi tutte le azioni passano per lui. Anche il primo di gol contro la Juventus è passato per i suoi piedi: ha lavorato il pallone in area, lo ha pulito direbbe Rudi Garcia che definiva Strootman la lavatrice, e lo ha servito a Politano che poi ha crossato per Anguissa. Il rigore nasce da un suo passaggio a McTominay in area. Gli assist sono sei. Il Napoli ha segnato 37 gol. Romelu ha firmato nove gol e sei assist. Ovviamente ancora una volta ha avuto ragione Conte che di mestiere fa l’allenatore. E usa poco i social. E ha persino un passato juventino. Orrore.
Leggi anche “Lukaku nun è bbuono”. Segna il gol scudetto e conferma la legge di Kolarov.