Stropicciato dalla stampa, dagli addetti ai lavori, con quella faccia incazzata è riuscito a mordere quella maglia fino a essere intoccabile
Mario Rui l’eterno underdog che si è conquistato un ruolo nella storia del Napoli
Grazie Mario, l’angelo custode che ha sgomitato per sette anni partendo sempre da rincalzo, da underdog, da rimpiazzo. Un tenace combattente, di quelli che preferiscono salire sul carro con la faccia cattiva a difesa di tutti. Mancino delicato, tecnica raffinata, il cross a Milano per Simeone, l’istantanea che sale agli occhi nell’anno più bello. Stropicciato dalla stampa, dagli addetti ai lavori, è riuscito a mordere quella maglia fino a essere intoccabile. Mai un passo indietro contro la prepotenza di certe partite; mai un passo indietro quando bisognava aggrapparsi a un soffio di ribellione nelle gare storte. Lo ricorda Salah in un meraviglioso Napoli-Liverpool. Lo ricorda Mbappé. Lo ricorda la gente di Napoli a muso duro con Vidal.
«Non so se sono stato mai un poeta e non mi importa niente di saperlo» sembrava canticchiare durante i suoi sette anni in azzurro, ha sempre lasciato percepire un imperturbabile maschera da incazzato che si scioglieva in cross determinanti e assist per l’amuleto Kvara. In sordina, in barba alle apparenze quasi irritante, a tratti scostante e rude ha accarezzato questa maglia con decisa appartenenza.
Mario Rui, con te serve il coraggio della riconoscenza
Grazie Mario perché sei nella storia del Napoli e di Napoli, sei stato l’interprete di un sentimento e di uno stato d’animo. Nelle tensioni come nella gioia, in quegli occhi spiritati, in quella pragmatica cazzimma, ci siamo riconosciuti spesso tutti noi. «Non so se avrò gli amici a farmi il coro (…) e alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti». A muso duro, anche negli addii, bisogna avere il coraggio di produrre riconoscenza verso un pezzo della storia di questa squadra, per un calciatore leale, per un calciatore che ha saputo sovvertire ogni gerarchia ed è salito sul carro da protagonista.